venerdì 24 dicembre 2010

Alle Cucine Popolari: un’umanità senza…


Ieri mattina ho fatto visita alle cucine popolari. Per entrare, mi faccio largo tra chi aspetta il pranzo di mezzogiorno ma anche il proprio turno per la doccia, o la visita del medico volontario, o un vestito meno indecente del suo ormai fradicio dopo che ha sopportato giorni di pioggia. Faccio qualche passo e mi si aprono davanti alcune stanze dove un’umanità silenziosa attende. C’è chi è sdraiato su tre o quattro sedie per smaltire una notte fredda o forse una sbornia; chi è seduto col capo chino in un sonno rumoroso chi, invece, attorno ad un tavolo e senza strepito, gioca a carte anch’egli aspettando. Sì, aspettando. Sembra proprio che chi frequenta questo luogo, come altri della città che in queste giornate fredde ospitano e magari rifocillano i poveri, abbia alcuni obiettivi nella giornata; pochi, Uno, appunto, è l’appuntamento con i luoghi dove può trovare, oltre al ristoro, forse anche una parola diversa, uno sguardo meno indifferente o diffidente. Suor Lia, donna forte e misurata, mi apre la porta e mi fa entrare, naturalmente, in cucina. Tutti sono indaffarati per preparare il pranzo: a mezzogiorno sono previste circa 350 persone; alla sera, 120. Un numero enorme, se ci pensiamo. Oggi è anche giorno di mercato: casse di verdura da pulire, di frutta da controllare. Molto donato, dice suor Lia, ma anche comperato. E tra una parola alle consorelle, uno sguardo alle pentole, una risposta alle continue richieste che vengono dall’esterno, una indicazione data al volontario di turno e un controllo generale della situazione, mi riferisce di nuove emergenze, di gente comune, che talvolta si vergogna ma che è costretta a passare da quel luogo diventato ormai uno dei centri più importanti di risposta immediata a bisogni immediati, suor Lia mi parla delle difficoltà a sostenere tutto quel complesso mondo di risposte. Certo, la garanzia della Chiesa di Padova, il sostegno del Comune e tutto ciò che viene donato hanno il loro peso, ma la crisi economica che mette ai margini italiani, stranieri che temono di perdere il permesso di soggiorno, famiglie senza sostegno economico, fanno aumentare il numero di coloro che dipendono da questo luogo. Saluto e faccio gli auguri. Il giorno di Natale sarà un giorno di lavoro, come ogni altro perché i poveri, pur nella grande festa per i cristiani, non fanno festa. Uscendo, mi accorgo che il numero di chi aspetta è vertiginosamente aumentato: la signora dell’est, il signore distinto con il suo trolley, la famiglia cinese e molti altri. Oggi e domani troveranno risposte…ma il futuro? Incerto.
E la politica? Una sola risposta: fondo sociale -70%; fondo politiche familiari -100%; fondo per l’inclusione -100% e potremmo continuare. D’altronde, la spesa sociale è a fondo perduto e poi, chi li vede i poveri? Molti di loro nemmeno votano. Quindi il peso della loro assistenza, della loro vita, ricade sugli ultimi anelli che comunque devono inventarsi risposte sempre adeguate: il volontariato con i suoi mille rivoli e i comuni, come il nostro, che continua ad offrire opportunità e aiuti sapendo che comunque rimangono insufficienti.
Domani è Natale e molti si sono attivati per lenire, con una giornata diversa facendo festa insieme a pranzo, le sofferenze di molta gente: la Comunità di Sant’Egidio e molte parrocchie della nostra città. Rimane sempre un po’ di speranza.

giovedì 9 dicembre 2010

Parole chiare su piazza Rabin e Lega Ambiente


di Flavio Zanonato sindaco di Padova


Cari amici,

non potendo partecipare al vostro incontro, vi scrivo queste righe come contributo alla discussione.

La Storia

La realizzazione di un Park interrato in Piazza Rabin con il restauro della facciata dell’ex Foro Boario non è una decisione dell’attuale Amministrazione, ma una scelta che abbiamo ereditato dalla Giunta Destro. La "continuità" amministrativa obbliga, pena il pagamento dei danni, a rispettare le decisioni anche se prese da altri.

Anche se avessimo voluto non avremmo potuto interrompere una procedura già avviata e quindi abbiamo semplicemente lavorato per migliorare il progetto, inserendolo in uno studio complessivo di riqualificazione di quel settore del Prato della Valle - Ex foro Boario.

Il coinvolgimento dei privati nelle opere pubbliche e nel recupero del patrimonio monumentale è una necessità derivata dalla scarsità di risorse dei Comuni.

Purtroppo l’alternativa non è tra l’intervento pubblico e l’intervento privato, ma tra quest’ultimo e l’inevitabile degrado.

I privati intervengono con l’obbiettivo di un vantaggio economico, il Comune per salvaguardare un patrimonio storico che rischia di andare perduto.

La procedura, per stabilire un equilibrio tra i due interessi, prevede uno studio di congruità, fatto dai dirigenti comunali, tra quanto viene realizzato a vantaggio della proprietà pubblica (restauro dell’edificio, una nuova piazza, un silos da 600 posti) e il valore delle attività concesse al privato. Inoltre il progetto complessivo viene messo in gara allo scopo di verificare se altri operatori economici intendono fare offerte più vantaggiose per il Comune.

Anche nel nostro caso il progetto è stato posto in gara senza alcuna offerta migliorativa.

Tutte le decisioni che assumeremo rispetteranno rigorosamente le indicazioni della Sovrintendenza.

Sui parcheggi interrati

1. Tutte le città storiche hanno parcheggi interrati nel loro centro: le auto si possono parcheggiare sotto Piazza della Stazione a Firenze, a pochi metri da Santa Maria Novella; sotto Piazza San Carlo a Torino; alla Montagnola a Bologna; sotto Villa Borghese a Roma; in Piazza Matteotti a Perugia; in piazza Walther a Bolzano; per non parlare di Barcellona e delle città europee. Perché a Padova no?

2. Per affrontare il problema della sosta bisogna partire dai numeri. Nelle ore di punta (7-9) ogni giorno entrano, all’interno delle mura del ‘500 e nella zona centrale, alcune decine di migliaia di persone. 24.000 usano i mezzi pubblici urbani, 7.000 i mezzi pubblici extra urbani, 4.500 il treno, 4.000 usano il motociclo e 3.000 la bicicletta, infine entrano 10.500 automobili che corrispondono a 17.500 persone. I mezzi pubblici sono saturi. I parcheggi pubblici nella zona centrale della città sono circa 6.000.

E’ evidente che, ammesso che si possa decidere sui singoli comportamenti delle persone, non abbiamo mezzi pubblici sufficienti per trasportare tutti i cittadini che hanno l’esigenza di entrare in centro, che deve la sua vitalità alle tante e varie presenze produttive, commerciali, direzionali, di servizio, di studio, di ricerca, ecc.

La scelta è, allora, non tra i parcheggi interrati e l’assenza delle auto, ma tra parcheggi interrati (o in superficie) e la sosta selvaggia.

L’Amministrazione, tra le prime in Italia ad attuare una linea di tram con parcheggi di testata (oggi già saturi), ha ridotto significativamente, in questi anni, il numero delle auto che entrano in città, anche attraverso una rete di 145 km di piste ciclabili. Se
riusciremo a realizzare una seconda linea di tram, come è in programma, questo numero calerà ulteriormente. Oggi, quindi, dobbiamo risolvere i problemi concreti della mobilità, non enunciare principi senza incidere sulla situazione reale.

Concludendo

Questa Amministrazione ha sempre operato tenendo in grande considerazione il rispetto dell’ambiente e sono i fatti a dimostrarlo.

La logica con la quale ci muoviamo e continueremo a muoverci cerca di conciliare nel miglior modo possibile le diverse esigenze in campo, tenendo insieme sviluppo e tutela ambientale, affrontando i problemi nella loro complessità e senza ricorrere a ricette tanto semplicistiche quanto inefficaci.

martedì 7 dicembre 2010

Gustavo Zagrebelsky, Sulla lingua del tempo presente, ed. Einaudi.


di Nereo Tiso


Un librettino che ci mostra come lo stereotipo di un linguaggio diventato ossessivo nel tempo, costantemente ripetuto fino alla nausea ci abbia coinvolto. Linguaggio mutuato da fonti diverse ma che è stato abbondatemente utilizzato e sfruttato perché diventasse relazione spiccia, significato potente, trasmissione di messaggio forte. Il tutto all'interno del contenitore politico per una propaganda mediatica sempre più invadente e pervasiva. Tanto da essere utilizzato e posseduto come salvifico e benefico. E' la sua semplicità e la continua semplificazione che rende omogenee le coscienze le quali, nonostante tutto, cercano di elaborare altri linguaggi per scombattere una battaglia contro la mediocrità. Contratto, scendere in politica, doni, mantenuti prima Repubblica e via dicendo, in questi anni li abbiamo sentiti infinite volte e ci sono diventati familiari ma...spesso distanti da se stessi.

La povertà? Non è nell'agenda politica



di Nereo Tiso


Parlare di povertà, soprattutto quella invisibile, estrema, mette a disagio anche gli animi meno sensibili.Diciamo che molti di noi sorvolano sulla sua esistenza, ma soprattutto sull'esistenza di persone che stanno dietro ad ogni tatistica, ad ogni...povertà. Ma che la politica se ne dimentichi, questo è gravissimo, anzi che non se ne curi, dimostra come, purtroppo, le preoccupazioni verso l'emarginazione non occupi l'agenda politica come dovrebbe. Ieri sera in sala anziani abbiamo ascoltao una riflessione del prof. Gianpiero Dalla Zuanna, demografo dell'Univesrità di Padova; suor Lia, responsabile delle cucine popolari; Daniele Sandonà, responsabile dell'asilo Notturno della città e, infine, Barbara Maculan, presidente. associazione Mimosa che si occupa di prostitute. Non erano relatori, ma persone che raccontavano le loro esperienze ma che, soprattutto, raccontavano storie. Storie di vita drammaticamente vissuta, diciamo, piuttosto sopravvissuta.
Il percorso formativo dei intervenuti per portare la loro esperienza, è stato lungo e tortuoso, ha dato molte soddisazione, ma anche creato molta sofferenza. Famiglie povere o impoverite, anziani con redditi insufficienti, uomini separati che hanno perso casa e lavoro; donne che sono sulla strada controllate dal racket e donne che sono nelle case, stritolale dal racket perché pochi sanno dove "lavorano"
Se si parla di povertà se ne parla sempre in modo negativo o di compatimento; si vedono i poveri come un peso da portare, come un costo per chi produce; un percolo per chi vive in certe zone della nostra come di moltre altre città.
Se la nostra città è in prima fila per i serivzi alla piccola e grande emarginazione, il cammino che sta davanti sarà sempre più impervio e irto di ostacoli visti i tagli dei trasferimenti statali e, conseguentemente, della regione Se da una parte il lavoro del privato sociale è encomiabile, dall'altra lo Stato scaraventa il povero a terra, sottraendogli anche il minimo vitale tagliandi risorse fino ad arrivare, in alcuni capitoli, ad azzerarli.
Che fare? Innzanzitutto ringraziare chi si dedica con grande sentimento umanitario ma anche con la necessaria professionalità, in una sussidiarietà verticale della quale non possiamo che affermare della sua necessità. Poi pre-occuparci di povertà, non solo occuparci per non occuparci di riparare falle più che di prevenire i disastri.
Apriamo gli occhi per non cadere nella miseria della cieca indifferenza.

Pena per gli untori tristezza per chi li ha votati

Mi rendo conto che in due gg abbiamo scaricato su fb, sui giornali, sui tg ogni cosa contro gli imbecilli di casa nostra: benissimo, ci mancherebbe. I personaggi bisogna smascherarli e chiamarli con il loro nome. Ma ciò che mi rattrista molto di più è che sono stati eletti dalla gente comune, cioè da quelli che pensano che i negri debbano stare a casa loro, che i rom bisogna eliminarli (sgomberarli!!!); da quelli che pensano che i veneti sono forti e non capiscono perché non c'è una corsa ad aiutarli quando ne hanno bisogno; quelli che pensano che la Padania dovrà un giorno essere libera; quelli che pensano che bisogna ancora fidarsi di Silvio; quelli che pensano che bisogna votare Lega perché risolvi i nostri problem; quelli che pensano che fa tutto schifo; quelli che pensano che i politici sono tutti uguali e poi votano Lega; quelli che pensano che è meglio urlare oggi anche se nulla si risolverà domani; quelli che pensano che Aliprandi e Giannone sono eroi perché dicono quello che pensano; quelli che pensano: via gli stranieri, ma non capiscono dove possono essere mandati perché non sono delinquenti; quelli che pensavano che l'Etna e il Vesuvio potrebbero fare finalmente piazza pulita dei "terroni" e si indignano quando gli altri gridano "forza Bacchiglione"; quelli che dicono "paroni a casa nostra" e non capiscono di cosa possano diventare "paroni"; quelli che guardano le TV e, finalmente, hanno imparato il senso della politica; quelli che gridano "Roma ladrona" ma poi vanno col cappello a chiedere l'elemosina; quelli che Se Aliprandi e Giannone mi fanno pena, tutti gli altri mi rattristano perché si è costruito un divorzio tra l'uomo e l'intelligenza, tra l'uomo e la coscienza. Altro che politica per il bene comune. Sigh!!!

venerdì 3 dicembre 2010

Lega violenta e razzista! Dimettetevi dalla politica



di Nereo Tiso


Non se ne può proprio più! I quotidiani locali, nazionali, le TV nazionali e locali negli utlimi due giorni si occupano della nostra città solo per merito di personaggi che ormai non hanno più niente da dire. Aprono bocca e sputano miseria, odio, violenza, razzismo, infamia contro il diverso, il nero, il rom, il non italiano e chi più ne ha più ne metta. Ora negano anche la possibilità che "extra comunitari in mutande" in particolare i neri africani, possano partecipare alla maratona. Forse sono troppo bravi? Ma questi sono i nostri governanti? Non se ne può più! Altro che difesa della Costituzione, dei Diritti dell'uomo; questa è offesa alla Costituzione, ai Diritti dell'uomo e direi, anche all'intelligenza. Negare i contributi per la maratona della nostra città di Padova intitolata al santo come la maratona stessa, vuol dire offendere i suoi cittadini, le sue istituzioni, il sua encomiabile e costante senso della solidarietà, accoglienza, apertura. Cosa dobbiamo aspettarci ancora da sti personaggi da strapazzo? Se ieri abbiamo chiesto le dimissioni da consigliere comunale ad Aliprandi, ora bisogna riunire le forze che godono dell'intelligenza, e sono molte di più degli imbecilli, che sanno capire il senso della solidarietà e della giustizia e gridare: DIMETETIVI DALLA POLITICA!!!!! Così almeno non sentiremo più ste becere e propagandistiche affermazioni di basso profilo e di nessun senso. Alla nostra maratona parteciperanno tutti con o senza i contributi.

giovedì 2 dicembre 2010

Interventi su Nomadi di Via Bassette


di Nereo Tiso


Intervento 29/11/2010 presentazione mozione:


Aliprandi in delirio: ha passato ,il segno. Deve dimettersi


Comunicato stampa di Nereo Tiso e Gianni Berno


La lettura dei giornali di oggi ci ha messo molto a disagio. Le affermazioni del Consigliere Aliprandi della Civica per Marin (centro dx), sono indegne, volgari oltre ad aizzare all’odio culturale nei confronti dei rom. Naturalmente il riferimento è alla mozione presentata Nereo Tiso all’ultimo consiglio Comunale (Aliprandi assente…) nella quale si parla di dignità della persona, integrazione, scolarizzazione e sicurezza e si vuole mettere in evidenza come la nostra amministrazione abbia sempre operato e continui a operare per le etnie considerate “nomadi” e per tutti coloro che, a dir di Aliprandi, sono “degli esseri che fanno vomitare” e che “rubano i bambini”. Parole pesanti in bocca a chi è nelle istituzioni per rappresentare i cittadini e la città di Padova. La nostra città nulla ha a che fare con le aberrazioni e i deliri di Aliprandi che ritiene di interpretare il pensiero comune utilizzando un linguaggio che non può essere degno di civiltà. Ripreso poi, nel suo profilo facebook, da alcuni altri personaggi che usano le sue affermazione per, qualora ce ne fosse stato bisogno, appesantirne il significato (“bruciamoli tutti”). La violenza delle parole di Aliprandi, non solo ci fanno dire che quello che stiamo facendo nella città di Padova, che ha nella sua tradizione la solidarietà, l’integrazione e il doveroso rispetto delle regole per tutti, è la strada giusta, ma che è necessario percorrerla con maggiore impegno e determinazione. La “goliardata”, come la definisce Aliprandi cercando di difendersi in maniera un po’ goffa , ha superato ogni limite della decenza e del diritto. Il rispetto dei Diritti dell’uomo e della Costituzione per chi è nelle istituzioni devono essere le vie maestre per assolvere al mandato ricevuto dai cittadini. E questo mandato non può che avere come premessa e conclusione la tutela e il rispetto della dignità di ogni persona. Noi rifiutiamo tutto ciò che istighi all’odio e alla violenza. La nostra città e le istituzioni si meritano altro e pertanto, Aliprandi dovrà trarre le dovute conseguenze alle sue parole e scrivere immediatamente la lettera di dimissioni da consigliere comunale.

NOMADI DI VIA BASSETTE:SICUREZZA, INTEGRAZIONE, SCOLARIZZAZIONE


presentata da Nereo Tiso (hanno sottoscritto: Gianni Berno, Barzon AnnAggiungi immaginea, Cesaro Paolo e altri...)


Votata al Consiglio del 29 novenbre 2010


Il Consiglio Comunale:

Premesso che:

- la politica dell’amministrazione per immigrati e popolazioni nomadi della nostra città si è sempre basata sui principi della legalità e dell’integrazione;
- la normativa europea ha sempre rivolto la sua attenzione all’integrazione di minoranze etniche, tra cui quelle Rom e Sinti che, per loro cultura e storia e per pregiudizi mai sopiti , sono state marginalizzate e, purtroppo com’è noto, perseguitate dal nazismo;
- la maggioranza delle popolazioni Rom e Sinti presenti su tutto il territorio italiano e su quello della nostra città, è di nazionalità italiana e quindi si tratta di cittadini italiani a tutti gli effetti;


Rilevato che:

- il gruppo nomadi di via Bassette, così come tutti i gruppi nomadi presenti sul territorio della nostra città, sono continuamente monitorati dalla Polizia Municipale e dalle Forze dell’ordine, che ne controllano gli eventuali spostamenti oltre alle diverse situazioni che possono recare disagio ai cittadini residenti;
- il lavoro svolto congiuntamente dagli assessorati ai servizi scolastici e ai servizi sociali, dai gruppi e dalle ONLUS che si occupano dei nomadi, ha seguito sempre con particolare sensibilità le problematiche del campo di Via Bassette, ed è sempre stato di proficua collaborazione e sostegno;
- in applicazione del dl 112/98 quale attuazione della L. 59/97, la collaborazione dell’assessorato ai Servizi Scolastici con gli Istituti Comprensivi dei diversi territori e soprattutto con quello afferente a Via Bassette ha portato, seppur con difficoltà, ad avere un gruppo di giovani nomadi scolarizzati, sia per quanto riguarda la scuola primaria che secondaria di primo grado;
- mai si è messo in dubbio il doveroso rispetto della legalità anche per la popolazione nomade, come per tutti i cittadini;

Considerato che:

- l’insediamento di Via Bassette è stato oggetto di ridimensionamento da parte dell’amministrazione come scelta importante per evitare l’accumularsi di carovane che avrebbero creato ulteriore disagio tra i residenti;
- si è costituito un gruppo di lavoro che si sta occupando delle problematiche relative ai nomadi in città, ma soprattutto del campo di Via Bassette in ogni suo aspetto: sicurezza, legalità, scolarizzazione, integrazione;
- il compito principale che questa amministrazione si è data a riguardo la popolazione dei campi nomadi è stato sempre di affrontare e risolvere gli eventuali problemi;
- qualora ci fosse lo sgombero del campo, si creerebbe un’ulteriore situazione di disagio in altro luogo e pertanto un nuovo problema da risolvere;
- l’integrazione dei bambini e dei ragazzi nomadi anche per Via Bassette, sulla quale molto si è già fatto, risulta fondamentale per favorire una nuova sensibilità nei cittadini e nuove generazioni di Rom e Sinti;
- tutti i cittadini vanno tutelati anche attraverso la repressione di fenomeni criminosi e/o atti vandalici o simili da qualsiasi parte provengano;



Chiede e impegna l’amministrazione comunale

- a continuare e sostenere con determinazione, in ottemperanza alla vigente normativa, l’azione di scolarizzazione dei bambini e dei ragazzi, in particolare per i residenti nell’area di Via Bassette visto il consistente numero di minori;
- a migliorare il sistema di tutela igienico-sanitaria nel campo di Via Bassette perché possano tutti, soprattutto i bambini, rafforzare il loro rapporto con i cittadini e con i coetanei nelle diverse scuole;
- a perseverare e rafforzare, in stretta collaborazione con le forze dell’ordine, il sistema di monitoraggio e controllo del campo di Via Bassette come di ogni altro campo, per evitare che si aggiungano persone indesiderate e vi si possano svolgere attività illecite;
- di concerto con le altre istituzioni, a puntare ad una progressiva riduzione dell'area qualora riscontri la possibilità di trasferire uno o più nuclei familiari in ambienti diversi, più idonei in particolare sotto il profilo igienico-sanitario e più rispettosi delle persone presenti nel sito, in special modo dei bambini.

domenica 28 novembre 2010


Intervista sull'impegno della nostra città a favore degli utlimi


Nereo Tiso: intervista

Chiamparino: una voce che grida (nel deserto???)...ascoltiamola.


di Tiso Nereo



Stasera, all'assemblea regionale, il sindaco Chiamparino ha parlato ancora una volta di recuperare i valori delle nostre terre, il lavoro delle nostre terre, coniugando il partito nazionale con un partito locale forte che riesca a capire le diverse situazioni del nostro tempo nel nostro territorio. Non un partito del nord, ma un partito delle proposte e delle risposte, che coniuga la sua vocazione nazionale con la territorialità. Non è il partito che deve segnare il territorio , ma che capisce la diversità dei problemi, delle esigenze e della sostanza vera. Non è questione di giovanilismo, ma di capacità di incidere nella gente, in sostanza, dare speranza a chi l'ha persa fuori dal Partito e anche nel Partito.
Certo è che siamo fermi lì, ad un numero che faticosamente sta fermo e ancora più difficilmente sale. Abbandoni, malori improvvisi, entusiasmi che si stanno assopendo quasi si fosse arrivati ad un sciogliete le righe generale o ad un fuggi, fuggi incredibile.
Ma da questa assemblea, se non altro si è discusso: c'erano i rappresentanti dei circoli, c'erano amministratori, i componenti dell'assemblea, che hanno potuto discutere su proposte, rielaborale, e anche scriverle. E' ciò che può fare il territorio, la gente che lo vive e lo conosce; sa dove si può arrivare facilmente e dove la battaglia sarà più aspra.
Credo che il sindaco Chiamparino voglia aiutare questo partito a darsi una scossa. Noi, amministratori, dirigenti, militanti o semplici elettori e simpatizzanti, non abbiamo solo l'obbligo di continuare a demoralizzarci, a trovare sempre ciò che non va; a far emergere le differenza, i contrasti e anche le miserie. Ora i volti rinnovati offrono una nuova possibilità? Io penso di sì. Credo che insieme, ascoltandoci, senza sentirsi già addestrati, possiamo dare una svolta. Ma dobbiamo avere uno sguardo nuovo verso le nostre terre, senza abbandonare le altre.

domenica 21 novembre 2010

ASSEMBLEA BANCO ALIMENTARE

di Nereo Tiso

E’ con grande piacere che porto i saluti del sindaco e di tutta l’amministrazione di questa città alla vostra Associazione che stasera si ritrova, non a celebrare un evento, ma ad ascoltare la voce della povertà e a cercare di dare risposte ai poveri.

Se uno dei bisogni primari dell’uomo è l’alimentazione, il lavoro svolto dal Banco Alimentare, attraverso un numero importante di volontari che si dedica e si dedicherà il prossimo 29 novembre a raccogliere prodotti alimentari, è certamente encomiabile…

I frutti di questa grande operazione di solidarietà testimoniano come, purtroppo, nel nostro paese e anche nel nostro ricco nord, esista ancora un profonda e significativa fascia di persone che possono essere considerate povere.

I poveri generalmente non fanno notizia, si nascondono, talvolta si vergognano di mostrare la loro situazione che ha ragioni profonde nell’emarginazione sociale, nella crisi economica che sembra ancora lontana da passare. Anzi, a parte qualche notizia sui drammi, la povertà viene lasciata nelle mani degli…ALTRI.

Altri come le associazione di volontariato, le cooperative e quelle innumerevoli e straordinarie persone che se ne occupano senza tanti proclami, in silenzio. Credo che voi facciate parte di questi ALTRI che da anni hanno deciso di utilizzare il proprio tempo con gratuità per dedicarsialla raccolta di prodotti alimentari.

Penso che questo sia anche offrire l’opportunità alla gente comune che va a fare la spesa per la propria famiglia, di rendersi sempre più consapevole che, anche i piccoli gesti possono tirar fuori dall’angoscia, dal dramma, una persona. Magari sconosciuta, lontana ma sempre una persona la quale va garantita nella sua dignità, tutelata nei diritti e soccorsa nel bisogno.

Queste persone sempre più frequentemente bussano anche alle porte del Comune, l’istituzione più prossima ai cittadini alla quale possono rivolgersi per avere risposte e per ritrovare, forse , quella serenità che gli eventi della vita ha loro negato.

Certo è che la situazione finanziaria dei Comuni è già difficile e le prospettive non promettono nulla di buono per i prossimi anni con una riduzione drastica dei trasferimenti che potrebbero essere utilizzati per non fare aspettare inutilmente chi chiede aiuto. Lo sforzo e, diciamo pure, la fantasia amministrativa, ci assicurano che coloro che vivono ai margini non saranno lasciati soli.

Naturalmente sappiamo che il numero di persone che chiederanno aiuto non si ridurrà ma, purtroppo, tenderà ad aumentare e quindi ci sarà bisogno dello sforzo di tutti, della collaborazioni di tutti coloro che hanno a cuore coloro che stanno nella parte più bassa della scala sociale. Questi sono l’anello più debole della catena perché ormai molti sono tristemente fuori dai meccanismi del lavoro, vengono sfrattati dalle loro abitazioni, sono anziani ammalati e con redditi bassissimi, sono parte di famiglie disgregate e con scarse risorse. In sostanza i poveri ci sono.

E’ con grande interesse e attenzione che la nostra città plaude a questa iniziativa perché pensiamo sia una risposta importante per un altrettanto importante cambiamento di vita di chi non riesce ad accedere nemmeno al cibo. E’, come voi la chiamate, una carità di popolo che dà occasione a molti di rendersi utili, secondo le proprie possibilità.

Auguro, a nome di questa città, a tutti i volontari che si adopereranno per la raccolta ma anche a tutti coloro che lavoreranno per distribuzione, buon lavoro, La speranza sarebbe quella di non ritrovarci più per raccogliere cibo per chi non ne ha: vorrebbe dire aver risolto il problema. Ma sappiamo che non sarà così, purtroppo.

La rinegoziazione dei mutui un risparmio per la citta'

di Gianni Berno

Un’ottima operazione la rinegoziazione dei prestiti che dà un po’ di ossigeno per investimenti nella città

La delibera votata ieri dal Consiglio Comunale rappresenta una buona operazione per vari aspetti:
- la rinegoziazione di oltre 300 mutui del Comune con la Cassa Depositi e Prestiti è un’operazione che fa risparmiare alla città complessivamente 111.000 euro, quindi valida dal punto di vista economico perché fa spendere meno ai padovani;
- assicura per alcuni anni 1,9 milioni di euro/annui in più da spendere per investimenti e con l’aria che tira per i bilanci dei Comuni questa rappresenta comunque una buona notizia, che assicura qualche intervento in più per manutenzioni straordinarie e riqualificazione dei quartieri;
- il fatto poi che la maggioranza abbia deciso ieri di contingentare i tempi della discussione in Consiglio non rappresenta alcuno scandalo o vergogna; dispiace che il collega del PDL Cavatton si stracci le vesti per una metodologia che nel 2004 anch’egli ha già condiviso in qualità di consigliere comunale allora di maggioranza; in realtà visto l’ostruzionismo normalmente applicato dall’opposizione in mille altre occasioni è stato un atto di responsabilità della maggioranza per assicurare che l’operazione fosse deliberata nei tempi necessari previsti dalla normativa senza pericolosi slittamenti. Peraltro è la prima volta che fruiamo di una opportunità contemplata dal Regolamento del CC all’art 25 bis comma 1.
Se l’opposizione avesse partecipato ai lavori dell’VIII Commissione avrebbe avuto modo di approfondire ogni dettaglio, ma clamorosamente Il Presidente Foresta PDL e il Vicepresidente Littamé Lega sono risultati polemicamente assenti in commissione ed in effetti ieri in consiglio si è sentita la loro impreparazione: le argomentazioni e le contestazioni avevano davvero scarso spessore.
E’ incredibile che Foresta e Littamè convochino la commissione VIII su temi per nulla coerenti con le competenze della commissione e quando invece c’è da esercitare il dovere di una presenza su temi specifici della commissione costoro non si presentano.
Comunque la maggioranza ha portato a casa il risultato ed è una buona notizia per Padova.

Alluvione:a mezzanotte la Lega, in vetrina

di Nereo Tiso

Qualche sera fa, quasi mezzanotte guardo un dibattito su Rai 2 condotto dall'ex direttore del giornale La Padania. Presente in studio, Colaninno del PD, Beppe Severgnini, Formigoni, Monica Puppato, e un altro che non ricordo. Collegamento in diretta con Bovolenta e con Zaia a Conegliano. Ma chi vedo tra la folla di Bovolenta? Il sindaco di Treviso Gobbo che, probabilmente portava la solidarietà della sua città a Bovolenta verso mezzanotte del 12 novembre e poi i nostri consiglieri leghisti: Mazzetto, Littamè e Venuleo. Naturalmente, anche loro presenti per solidarietà come il proprio compagno di partito. C'è da crederci!!! Naturalmente nessuno di loro si era accorto della TV, ma solo della... solidarietà.
Assolutamente comprensibile la rabbia della gente, le urla, la disperazione di fronte al dramma che l'ha colpita. Ma cercavo di capire che cosa c'era sotto a quelle urla e a quella disperazione. Solo il dramma? Oppure anche la voglia, definitiva, di non avere più a che fare con Roma ladrona? In fondo,mi veniva da pensare ascoltando le voci dei presenti, che dicessero come i soldi richiesti, giustamente richiesti per coprire gli ingenti danni e che servono per ripartire, per dare fiato ad un'economia in ginocchio, per riparare e le case, riempire le stalle ecc., gli spettavano di diritto quale piccola parte dei tanti soldi che il Veneto dà e ha dato a Roma delle sue tasse e quindi del suo lavoro. Se i nostri soldi fossero rimasti da noi, ci saremmo organizzati e avremmo fatto molto prima e meglio! Si evince...
Ma il governatore del Veneto Zaia, che parla di sciopero fiscale e che cerca di esasperare ed esacerbare gli animi degli alluvionati, qualora ce ne fosse bisogno, dove si trovava in questi anni? A gridare Roma ladrona e vogliamo il federalismo? Ora, naturalmente, cerca di scaricare la responsabilità sugli altri, che non sono altro che i suoi compari di governo. E per questo, ha voluto a rappresentarlo sulla piazza i fidati Gobbo, Mazzetto, Venuleo. Mi dispiace dirlo, cari amici Veneti come me ,che avete votato a man bassa questo governo e il nostro presidente Zaia, non prendetevela con i mulini a vento, ma con coloro che da 16 anni governano questa regione e che si stanno peoccupando ora di ciò che non hanno fatto prima. Vi hanno abbandonato continuando a fare proclami, a fomentare le paure del fisco, dello straniero, ecc. ma senza fare quello che dovevavo. Hanno utilizzato gli "schei" per le inutili feste etnico-padane. Altro che Roma ladrona! L'acqua non è né di dx né di sx, ma le responsabilità hanno un nome e un cognome e su questo non possiamo sorvolare. Io spero che, almeno, ve lo ricorderete.

domenica 31 ottobre 2010

Un PD più attento al nord? Si lo vogliamo



di Nereo Tiso





E' da qualche tempo che pezzi del nostro partito se ne vanno o si mettono in disparte. Le ragioni sono diverse, ma è il malumore, la difficoltà di vedere per il Partito Democratico un futuro in questa regione o un futuro del Partito. Qua non si tratta di caricare la croce sulle spalle di chi se ne è fatto carico fin dall'inizio come segretario o che ora dove tenere la barra, ma di tutti coloro che, per assecondare un esclusivismo nazionalistico, hanno dimenticato che la nostra regione ha un bisogno pesante di politica di centro sinistra. Questo non signfica dimenticare gli altri e fondare un altro partito, magari una Lega di Centro sx, ma avere una costante attenzione verso un modello sociale ed economico del tutto particolare che è quello veneto e che, purtroppo, fatica ad avere speranza nel domani come quando iniziò rapidamente a risalire i gradini della scala della ricchezza.

Possiamo dire che in Veneto si crea buona parte della ricchezza italiana oppure dobbiamo tacerlo? Possiamo dire che la miriade di piccoli e medi imprenditori sono in difficoltà e che, se chiudono i battenti può arrivare una crisi sociale ingestibile dopo quella economica? Possiamo dire che la famiglia veneta è cambiata, trasformata dalla ricchezza e che non è più l'unico sistema di welfare parentale che ha risolto e non pochi problemi e che dunque bisogn na ripensare il sistema di welfare? Possiamo dire che ci sono delle grandi eccellenze che vanno coltivate e che non possono essere contratte nel riconasocimento e nei finanziamenti?

Naturalmente con ciò non si disconosce l'importanza delle altre regioni ma che hanno esigenze e storie diverse ce va nno salvaguardagte e tutelate. Sempre senza sardicamente folli e inutili da un aprtito che deve rappresentare tutti gli italiani.

Ma dirò ancora di più. Vogliamo veneti, o comunque cittadini del Veneto che ci rappresntino nelle isitutzioni? Credo di sì. Ma non perché necessariamente debbano parlare la nostra lingua, ma perché debbano essere rappresentativi di questo territorio, della sua gente, e contare sulla sua fiducia. Credo che il servizio da dare alla politica che è servizio al paese, alla regione, alla provincia, al comune, al quartiere, ma soprattutto ai cittadini, deve passare attraverso la vita di questi ultimi, dentro la vita degli stessi. E' un lavoro costante per il bene comune, faticoso, che occupa tempo e fa che chi si è assunto questa responsabilità, sappia qual è l'obiettivo perché ha ben presente che cosa voglia dire la fatica di stare al di fuori di qualsiasi privilegio politico. Le nuove generazioni di giovani che si occupano di politica e che sentono di far parte del partito Democratico, sappiano che non è stare davanti alle fabbriche, agli uffici, alle scuole ecc. che si capisce bene che cosa voglia dire il lavoro, ma anche standoci dentro, magari in mezzo a mille difficoltà.

Spero che il tempo possa essere giusto maestro per capire che molti possono avere idee, sogni e speranza per dare un volto nuovo alla politica e al nostro partito. Non c'è nulla e nessuno che sia un rottame, ma molti che debbano capire che una nuova stagione è arrivata e che il nostro Partito sia in Italia che in Veneto ha bisogno di nuova linfa più che di rincorrere gli altri; ha bisogno di gente che sappia avere un respiro ampio; ha bisogno delle sue storie sulle quali radicare il presente senza farne che per questo le storie diventino presente; ha bisogno di capire e sapere che ormai abbiamo passato il berlusconismo perché abbiamo idee e proposte che lo superano.

E dobbiamo partire dal nostro territorio, dalla nostra gente, dai nostri dirigenti politici, da coloro che si impegnano, che danno il loro trempo, la loro capacità e la loro professionalità.

Credo che questa sia la speranza per donne e uomini, giovani e vecchi che hanno voglia di respirare aria nuova e a pieni polmoni. Il tempo opportuno ormai è giunto: Rimbocchiamoci le maniche.

venerdì 29 ottobre 2010

Varlam Salamov, Visera, Bilblioteca Adelphi


di Nereo Tiso


Un libro forte, che risveglia la storia dei Gulag sovietici, di uomini imprigionati, fatti soffrire per anni e spesso uccisi per quelli che ora vengono chiamati "delitti d'opinione". Luoghi per formare "rigenerati" come scrive lo stesso autore, capaci di accetare il regime echidere per sempre la propria personalità. Tanti di loro si sentivano quasi di appartenere al gulag anche perché all'uscita, non trovavano più nessuno, venivano villipesi, considerati dei reietti. Una cronaca struggente di giornate piene di sofferenza. Credo però che la citazione diretta del testo sia la migliore recensione:"Discussioni scientifiche fasulle, crimini inventati e castighi cruenti tutt'altro che finti: il carcere ti fa capire tutto questo" (pag. 209;"Hai firmato sotto tortura? Non importa. Ciò che conta è salvare la pelle. Ciò che conta è sopravvivere a Stalin. Quella era la logica, e con quell'unica speranza centinaia di migliaia di coloro che firmarono le confessioni e vennero condannati a sofferenze fisiche e psichiche senza fine, a morire di freddo, fame e percosse trovarono la forza di aspettare e di sopportare. E sopportarono fino all'ultimo"

mercoledì 27 ottobre 2010

San Gregorio Magno: Novità


di Nereo Tiso


Qualche settimana fa è apparso sulla stampa locale che il rione San Gregorio Magno avrà dei grossi benefici alla viabilità. Infatti verrà costruita una nuova pista ciclabile su via Jacopo Corrado che metterà in sicurezza tutti coloro che vorranno percorrere quel tratto di argine che ormai, per mezzi non a motore, è diventato intransitabile. Naturalmente la nuova ciclabile servirà sia gli impianti del CUS Padova che una ventina di famiglie che vedranno modificare radicalmente la propria possibilità di transito e quindi di movimento su via Corrado. A questo va aggiunto un altro importante tassello della viabilità nel rione: una rotonda tra via Corrado, Via Boccaccio e il ponte dei Graissi. Da anni si aspettava un risitemazione radicale dell'incrocio per dare sbocco al traffico proveniente da Camin verso la città senza che questo venga ostacolato dal semaforo che ne ora ne ostruisce la fluidità.

Ma non è finita! La zona verde nei pressi della rampa proveniente da Camin che sale al ponte dei Graissi, vedrà la realizzazione, in accordo col CUS Padova e a detta dell'assessore Rossi, una struttura coperta con pista indoor che ridarebbe maggiore vitalità e vivibilità ad un quartiere che spesso ha risentito di abbandono. Tra l'altro, della zona dove sorgerebbe la struttura, spesso i cittadini lamentano il ritrovo di sporcizia e rifiuti in genere oltre ad essere conosciuta come potenziale ricettacolo di sbandati.

Da anni quella zona si sentiva abbandonata a se stessa, mentre ora, gli interventi dell'amministrazione possono aiutarla a ritrovare nuova vitalità.

NOMADI DI VIA BASSETTE: sicurezza, integrazione, scolarizzazione


di Nereo Tiso


Il Consiglio Comunale:

Premesso che:

- la politica dell’amministrazione per immigrati e popolazioni nomadi della nostra città si è sempre basata sui principi della legalità e dell’integrazione;
- la normativa europea ha sempre rivolto la sua attenzione all’integrazione di minoranze etniche, tra cui quelle Rom e Sinti che, per loro cultura e storia e per pregiudizi mai sopiti , sono state marginalizzate e, purtroppo com’è noto, perseguitate dal nazismo;
- la maggioranza delle popolazioni Rom e Sinti presenti su tutto il territorio italiano e su quello della nostra città, sono di nazionalità italiana e quindi si tratta di cittadini italiani a tutti gli effetti;


Rilevato che:

- il gruppo nomadi di via Bassette, così come tutti i gruppi nomadi presenti sul territorio della nostra città, sono continuamente monitorati dalla Polizia Municipale e dalle Forze dell’ordine, che ne controllano gli eventuali spostamenti oltre alle diverse situazioni che possono recare disagio ai cittadini residenti;
- il lavoro svolto congiuntamente dagli assessorati ai servizi scolastici e ai servizi sociali, dai gruppi e dalle ONLUS che si occupano dei nomadi, ha seguito sempre con particolare sensibilità le problematiche del campo di Via Bassette, ed è sempre stato di proficua collaborazione e sostegno;
- in applicazione del dl 112/98 quale attuazione della L. 59/97, la collaborazione dell’assessorato ai Servizi Scolastici con gli Istituti Comprensivi dei diversi territori e soprattutto con quello afferente a Via Bassette ha portato, seppur con difficoltà, ad avere un gruppo di giovani nomadi scolarizzati, sia per quanto riguarda la scuola primaria che secondaria di primo grado;
- mai si è messo in dubbio il doveroso rispetto della legalità anche per la popolazione nomade, come per tutti i cittadini;

Considerato che:

- l’insediamento di Via Bassette è stato oggetto di ridimensionamento da parte dell’amministrazione come scelta importante per evitare l’accumularsi di carovane che avrebbero creato ulteriore disagio tra i residenti;
- si è costituito un gruppo di lavoro che si sta occupando delle problematiche relative ai nomadi in città, ma soprattutto del campo di Via Bassette in ogni suo aspetto: sicurezza, legalità, scolarizzazione, integrazione;
- il compito principale che questa amministrazione si è data a riguardo la popolazione dei campi nomadi è stato sempre di affrontare e risolvere gli eventuali problemi;
- qualora ci fosse lo sgombero del campo, si creerebbe un’ulteriore situazione di disagio in altro luogo e pertanto un nuovo problema da risolvere;
- l’integrazione dei bambini e dei ragazzi anche per Via Bassette, sulla quale molto si è già fatto, risulta fondamentale per favorire una nuova sensibilità nei cittadini e nuove generazioni di Rom e Sinti;
- i residenti vanno tutelati anche attraverso la repressione di fenomeni criminosi e/o atti vandalici o simili da qualsiasi parte provengano;



Chiede e impegna l’amministrazione comunale

- a continuare e sostenere con determinazione, in ottemperanza alla vigente normativa, l’azione di scolarizzazione dei bambini e dei ragazzi, in particolare per i residenti nell’area di Via Bassette visto il consistente numero di minori;
- a migliorare il sistema di tutela igienico-sanitaria nel campo di Via Bassette perché possano tutti, soprattutto i bambini, rafforzare il loro rapporto con i cittadini e con i coetanei nelle diverse scuole;
- a perseverare e rafforzare, in stretta collaborazione con le forze dell’ordine, il sistema di monitoraggio e controllo del campo di Via Bassette come di ogni altro campo, per evitare che si aggiungano persone indesiderate e non vi si possano svolgere attività illecite.

Nws dal quartiere 2

di Andrea Rossi- Capogruppo PD -

1) Firmato in questi giorni dal viceSindaco Ivo Rossi l'Ordinanza per la ZTL in Via Avanzo e vie limitrofe per frenare il fenomeno della prostituzione in zona Stazione lato Arcella. La proposta è stata avanzata, studiata nei dettagli e seguita sin negli Uffici competenti dal Gruppo Consigliare PD in CdQ Nord. Quella della ZTL in via Avanzo è un progetto di iniziativa del sottoscritto e di Dari Gorji ma fatta sua da tutto il Gruppo Consigliare. La necessità di istituire una ZTL, strumento di per sè inusuale per risolvere simili problematiche, dimostra la totale sconfitta delle politiche governative in tema di sicurezza e degrado delle aree urbane e dei Quartieri. Lega & C. dovevano risolvere i problemi del degrado delle Città mentre invece siamo ancora qui, dopo 15 anni di loro governo e non è cambiato assolutamente nulla.2) Ho proposto una mozione in CdQ per istituire una zona mercato rionale in V.lo T. Aspetti in Borgomagno. Il degrado si combatte anche con strumenti che non sono solo la repressione ma anche creando occasioni di incontro e di socializzazione. In tal senso un mercatino rionale lo vedo bene. L'Assessore Dalla Vecchia è disponibile ad accogliere la proposta. Ora vediamo il nostro C.d.Q come intende deliberare.3) Grazie all'Assessore Micalizzi abbiamo sistemato un'area verde in Via Avanzo dove accadeva un pò di tutto. E' stata bonificata da siringhe, preservativi ecc... Sono stati potati gli alberi e in queste ora stanno ora installando dei lampioni per potenziare l'illuminazione. Un bel segnale di presenza e di attenzione alle richieste dei Cittadini.4) Come Circolo e Gruppo Consigliare stiamo riprendendo in mano il tema per il nuovo Centro civico di Quartiere in P.zza Azzurri d'Italia. Un tema scottante su cui abbiamo iniziato a discutere anche coni cittadini del Quartiere.

Informazioni Nuove

di Andrea Rossi

1) Firmato in questi giorni dal viceSindaco Ivo Rossi l'Ordinanza per la ZTL in Via Avanzo e vie limitrofe per frenare il fenomeno della prostituzione in zona Stazione lato Arcella. La proposta è stata avanzata, studiata nei dettagli e seguita sin negli Uffici competenti dal Gruppo Consigliare PD in CdQ Nord. Quella della ZTL in via Avanzo è un progetto di iniziativa del sottoscritto e di Dari Gorji ma fatta sua da tutto il Gruppo Consigliare. La necessità di istituire una ZTL, strumento di per sè inusuale per risolvere simili problematiche, dimostra la totale sconfitta delle politiche governative in tema di sicurezza e degrado delle aree urbane e dei Quartieri. Lega & C. dovevano risolvere i problemi del degrado delle Città mentre invece siamo ancora qui, dopo 15 anni di loro governo e non è cambiato assolutamente nulla.2) Ho proposto una mozione in CdQ per istituire una zona mercato rionale in V.lo T. Aspetti in Borgomagno. Il degrado si combatte anche con strumenti che non sono solo la repressione ma anche creando occasioni di incontro e di socializzazione. In tal senso un mercatino rionale lo vedo bene. L'Assessore Dalla Vecchia è disponibile ad accogliere la proposta. Ora vediamo il nostro C.d.Q come intende deliberare.3) Grazie all'Assessore Micalizzi abbiamo sistemato un'area verde in Via Avanzo dove accadeva un pò di tutto. E' stata bonificata da siringhe, preservativi ecc... Sono stati potati gli alberi e in queste ora stanno ora installando dei lampioni per potenziare l'illuminazione. Un bel segnale di presenza e di attenzione alle richieste dei Cittadini.4) Come Circolo e Gruppo Consigliare stiamo riprendendo in mano il tema per il nuovo Centro civico di Quartiere in P.zza Azzurri d'Italia. Un tema scottante su cui abbiamo iniziato a discutere anche coni cittadini del Quartiere.

sabato 23 ottobre 2010

Il farneticante Bitonci

di Nereo Tiso

Siccome la Lega cittadina è in difficoltà, con la consilgiera Mazzeto e altri, non sa più cosa dire, chiede aiuto al prode Bitonci, sindaco Leghista. con doppio incarico da deputato. Naturalmente l'importante è spararle grosse di fronte al giornalista di turno, facendo emergere le vistose soluzioni dei suoi compari e di se stesso in qualità di amministratore. E sì, proprio co0sì: sono commosso. Non vedo l'ora che si presenti come sindaco della nostra città e così aprirà la sua borsa e tirerà fuori il coiglio verde.
Caro Bitonci, i tuoi problemi li avrai spostati forse i qualche comune limitrofo,; ti sarai sbarazzato di chi non è a Cittadella da 10 anni non dandogli una casa; avrai cacciato chi non ha un reddito minimo stabilito; avrai spazzolato il centro storico mdella tua bellissima città, magari con qualche extracomuinitario, naturalmente in regola e non in nero, avrahi pagato la somma di 1,5 milioni di euro per la caserma dei Carabinieri: dobbiamo dirti bravo?
Ma credo che forse, qualcosa da dire abbiamo anche noi di Padova, anche se non amministriamo con la Lega, per nostra fortuna. Inizio dall'ultima affermazione sulla Questura di Padova e caserma dei CC di Cittadella. Dovresti sapere che i Carabinieri sono dei militari e dipendono dal Ministero della Difesa (magari ti ha dato dei contributi?)mentre i poliziotti dipendono dal ministero dell'Interno guidato dal tuo ministro Maroni. I soldi deve metterceli il Comune? Il Comune ha messo l'area e la cubatura, il resto ce lo dirà il Ministro in settimana. Hai per caso chiesto ai sindaci cei comuni confinanti se hanno gradito che tu abbia spedito persone, magari indesderate, sul loro suolo magari a lavorare e cercare una degna abitazione per la loro famiglia? O hai controllato tutti uno a uno scegliendo solo i delinquenti?
Occupati della tua città, del tuo Governo ormai alla canna del gas, del tuo primo ministro, del tuo partito nella nostra città (ne havresti ben donde), che di amministrare Padova ce ne occupiamo noi. Non a caso, caro Bitonci, l'anno scorso i cittadini hanno rieletto il sindaco Zanonato. O forse te lo sati scordando? Comunque, se vuoi impegnarti per diventare sindaco, hai cominciato troppo presto perché potresti arrivare col fiato corto. O vuoi condidare la Mazzetto?

sabato 18 settembre 2010

VA IN SCENA LA SCUOLA...della Gelmini


Dopo tanti annunci, eccoci in scena. Straordinaria performance oggi sulla situazione della scuola organizzata dal sottoscritto assieme a Paola Lincetto e Cristina Toso, consiglieri comunali ed eponenti del Partito Democratico di Padova. Un nuovo modo di dire ciò che la macchina dell'accoppiata Tremonti-Gelmini ha messo in moto. Un vero "investimento" per il futuro da parte del Governo, nel senso che la scuola sta diventando un rottame. Se non fosse per il lavoro di molti insegnati che vi dedicano professionalità e impegno, sarebbe ancora più difficile. Noi abbiamo cercato di denunciare questa situazione attraverso una messa in scena alla quale hanno partecipato consiglieri e assessori del Comune di Padova, presidenti e consiglieri di quartiere, e con la presenza di parlamentari e consiglieri regionali, per gridare forte la nostra indignazione nel vedere tagliati drammaticamente i fondi per la scuola con la conseguenza di avere tagliato il futuro dei ragazzi e dello sviluppo per il nostro del nostro paese. Quando non si investe in cultura e istruzione, il paese non può che peggiorare; quando si riducono i fondi, mancano anche le piccole cose che vanno a costrure la dignità della persona. Gli altri paesi europei continuano ad investire nella scuola nonostante le difficoltà economiche si facciano sentire anche per loro. Sanno però, che il futuro è là, nei giovani, dai quali si possono trarre eccellenze da mettere a disposizione di tutti. Questo è il vero investimento che guarda lontano, che sente la forte necessità di guardare ai giovani come l'unica risorsa sulla quale investire perché, a loro volta, non potranno che investire per gli altri che verranno. A ciò si aggiungono il patto di stabilità per i comuni e la riduzione dei trasferimenti per l'anno prossimo. Quale risorse investire? Naturalmente quelle che non ci sono.
Quella della coppia Tremonti-Gelmini è una partita persa, un buco creato ad arte oggi che diventerà la voragine di domani. E' il rinnovato trionfalismo con l'inganno che la maestrina Gelmini vuole farci ingoiare vendendolo come la riforma migliore possibile, il cambiamento verso il "futuro". Ma famiglie, insegnanti, docenti, studenti universitari non ci stanno e continueranno non solo a protestare, ma a dimostrare che la pseudo riforma è la copertura di una folle necessità economica causate dall'aver guardato altrove piuttosto che al paese, per una folla plaudente ai comizi del capo.
Noi sotto la Loggia della Gran Guardia l'abbiamo detto ad alta voce, mettendo insieme la caricatura della scuola della nostra ministra dimostrando, alle molte persone presenti e a coloro che potranno raggiungere il nostro messaggio attraverso giornali e TV locali, che migliorare si può, cambiare anche. Tagliare, invece, è uno sport di un governo completamente privo di diotrie.

martedì 14 settembre 2010

L'IMPORTANZA DI ESSERCI..


Anche attraverso la cultura si aiuta la gente ad avere più fiducia nelle Istituzioni. Un esempio? Dovevate esserci sabato 11 settembre sera in Borgomagno. Si, proprio nel vituperato Borgonmagno, terra di conquista di spacciatori e balordi. Sabato si respirava tutt'altra aria...aria di partecipazione, di stare insieme ad ascoltare suoni diversi da quelli del solito trantran quotidiano. I rumori delle auto c'erano, ma per una volta si sono dissolte nel suono delle chitarre, della cornamusa e del bongo. Poi parole, parole alte, colte forse mai sentite prima, lette da
5 magnifiche persone, artisti "dilettanti" (residenti in zona) che hanno prestato la loro voce per un "reading sotto le stelle".
Di gente ne è scesa in strada dalle proprie case, altre ascoltavano dal balcone, altre si sono portate la sedia e si sono avvicintate per ascoltare meglio...sono gli anziani residenti del Borgomagno. Un ragazzo di passaggio chiede se quelli lì erano dei "giullari", altri sono dati disponibili per aiutare a fare altri momenti come questi...
E' arrivata la Polizia, era da aspettarselo...abbiamo trattenuto il fiato, ci siamo presentati..."spero ne farete altre di iniziative come queste - ci dice il capo macchina -..."ne abbiamo bisogno, ci date coraggio!".
Una serata per molti aspetti speciale ed unica, quasi surreale per chi conosce bene la zona...il dato: spacciatori 0, balordi 0.
Ringrazio pubblicamente Nereo per esserci venuto a trovare. A me semplice Consigliere di Quartiere, non nascondendo la tensione interiore per la particolare situazione, ha fatto un enorme piacere!!
Il PD c'è se ha buone idee e le porta avanti!!!

LA SCUOLA CHE NON C’E’

di Nereo Tiso





Oggi 11 settembre, conferenza stampa a Palazzo Moroni dei consiglieri del PD Tiso Nereo e Lincetto Paola (del gruppo di lavoro fa parte anche la consigliera Cristina Toso, assente) per presentare l’iniziativa di mobilitazione del gruppo consigliare PD del Comune di Padova e del Partito Democratico della città e della Provincia, a favore della scuola e contro un’impresentabile “riforma” che non ha fatto altro che ridurre le risorse di 8 miliardi euro in tre anni.
Non si tratta di fare una semplice demagogia antigovernativa, ma le nostre proposte come Partito Democratico sono sempre state chiare: investire sul futuro cambiando ciò che non funziona. Da Mariastella Gelmini, portavoce del ministro Tremonti che gestisce i cordoni della borsa, poche parole, tante chiacchiere su precari, investimenti, futuri docenti, ecc.
Ma veniamo al dunque dei motivi della nostra mobilitazione che ci vedrà presenti davanti alle scuole della città per portare la nostra testimonianza e far conoscere le nostre proposte ai genitori e dire con forza i disastri che si stanno compiendo con questa pseudo riforma.
Pensiamo alle 12500 famiglie che nella provincia di Padova quest’ anno non potranno usufruire del tempo pieno nelle scuole primarie. Quali disagi per i genitori? Quali riduzione del tempo scuola per gli alunni? Invece di migliorare l’offerta la si riduce per fare cassa.
Pensiamo al numero sempre maggiore di alunni per classe, fino a 29-30, anche in presenza di ragazzi con disabilità che necessitano di essere seguiti con maggior attenzione. Un numero così elevato di presenze, tra l’altro, è contrario alla normativa sulla sicurezza che prevede 25 alunni per classe. Chi si assumerà la responsabilità in caso di danni alle persone?
Consideriamo il precariato. Non è l’assunzione indiscriminata, ma la considerazione di chi, da anni insegna in maniera continuativa su posti-cattedra che potrebbero essere occupati da docenti di ruolo. Dove sta la continuità didattica, la programmazione e progettazione di molti di questi docenti a tempo che sono costretti a cambiare scuola ogni anno, essere licenziati, pur sapendo che verranno richiamati l’anno successivo?
Pensiamo poi al patto di stabilità che mette la corda al collo agli enti locali che non potranno investire nel miglioramento degli edifici scolastici e in sicurezza. Al Comune di Padova l’anno prossimo mancheranno 6 milioni di euro. Dove cadrà la scure?
Noi, per tutto questo per molto altro abbiamo deciso di far sentire la nostra voce con forza. Tutta la settimana la nostra presenza davanti alle scuole sarà costante e sabato prossimo alle ore 11, presso la Loggia della Gran Guardia in Piazza dei Signori a Padova, manifesteremo il nostro disagio a questa situazione con un momento particolare: metteremo in scena la SCUOLA CHE NON C’E’.
Perché che nella scuola si creda, si investa, si migliori e non si butti tutto al macero. Senza scuola, il futuro sarà incerto e nebuloso e il nostro paese non potrà che regredire.

martedì 7 settembre 2010

QUARTIERE 2 - Andrea Rossi


“LE CASE PUBBLICHE ABITATE DA CITTADINI STRANIERI SONO SOLO IL 7% DEL TOTALE”

di Gianni di Masi
- assessore Politiche abitative comune di Padova -

Le case pubbliche gestite dal Comune di Padova sono abitate da cittadini stranieri sono per il 7 per cento, mentre nel 93% dei casi gli inquilini sono cittadini padovani. Quindi la notizia secondo cui l'80% delle case comunali sono assegnate a stranieri è destituta di qualunque fondamento. Se si considera che la popolazione straniera a Padova è quasi il 15% dei residenti e che, certo a prezzo di grandi sacrifici, oltre l'84% dei cittadini padovani ha una casa di proprietà, ben si comprende come la gestione degli alloggi pubblici sia assolutamente equilibrata. Gli ultimi dati disponibili sono quelli del 2009, nel corso del quale agli stranieri sono stati assegnati 72 alloggi su 227, circa il 30 per cento. C'è una prevalenza degli stranieri esclusivamente per quanto riguarda l'emergenza abitativa, che si verifica quando una famiglia viene sfrattata dall'abitazione in cui risiede. Ci tengo infine a precisare che l'Amministrazione comunale ha deciso di premiare la residenzialità con due provvedimenti: il primo risale al 2007 quando è stato stabilito un punteggio aggiuntivo per gli anziani che risiedono in città da 5 anni, il secondo nel 2010 per quanto riguarda il contributo per l'affitto, premiando anche in questo caso chi risiede in città da 5 anni. L'Amministrazione padovana, in questa delicata materia, applica alla lettera la normativa regionale e tutte le decisioni assunte in deroga sono state approvate dalla Regione del Veneto. Nella città di Padova tutte le famiglie, in particolare quelle con figli, che hanno un basso reddito e difficoltà nel trovare un alloggio vengono sostenute dal Comune”.

Tentativi di proselitismo un po' circensi...ed economicamente vantaggiosi



di Nereo Tiso


In questi giorni i colonnello libico si trova in Italia. L'eco mediatica che ha ricevuto non ha pari ad altri capi di stato. I "nostri" fanno ciò che chiede e tacciono quando dovrebbero dire qualcosa. Naturalmente lo si prenda come si vuole, ma Gheddafi sta facendo "affari" con l'Italia. Nel senso che li sta facendo lui, personalmente. Cosa si sa della sua gente, del suo popolo? Cosa si sa delle donne e degli uomini che vengono bloccati prima di partire e per i quali i "nostri" stanno sborsando ulteriori 5 miliardi di euro per pulirsi la coscienza e avere quel miserabile consenso che gli italiani stanno loro tributamdo, oltre a preparagli un arem di fanciulle, qualcuna addirittura convertita all'islam? Ma ciò che è strano è che i "nostri" sono lì a godere della presenza del colonnello affarista e ascoltano le sue contumelie propagandistiche di un proselitismo islamico di basso profilo, sostenendo, con la mediocrità tipica di chi deve dire qualcosa a tutti i costi per non stare zitto, che l'Italia deve essere cristiana; e chiuso. Per qualcuno, rappresentare la contraddizione fatta persona è normalità assoluta: oggi vado messa, domani sono per il respingimento degli immigrati, alla sera vado all'incontro dell'associazione di volontariato a favore dei profughi eritrei e domani faccio l'hostess illuminata dalla luce della predicazione coranica dell'islam da parte del colonnello. Dove sta il problema visto che anche i "nostri" lo fanno? Non vorrei essere banale, ma essere cristiani è cosa ben diversa di ciò che la Lega generalmentre propaganda sui giornali e cerca di ostentare con azioni liturgiche un po' datate e costruite attorno ad idoli boschivi più che alla fede in Cristo.
Con una mano, brutalmente mostrano la croce per respingere il diavolo islamico impersonificato nel raìs e, contemporaneamente, con l'altra gli battono sulla spalla per spronarlo nella sua azione contro gli sbarchi senza preoccuparsi se chi rimane in Libia sia uomo o altro. Nel frattempo il conto è già stato pagato e la coerenza affiora.
Essere "contro" la religione islamica non serve assolutamente a nulla: è a-storico e non cristiano. Tutelare la dignità umana, rispettare la persona e garantire diritti a tutti è una pista dalla quale un cristiano non può prescindere. Non vorrei che la fede, per chi ce l'ha, venisse barattata per trenta denari (o per 5 miliardi...). Ma mi sembra che a qualcuno, cari nostri governati, interessi più mammona.Altro che le contumelie sull’Italia cristiana di Zaia e Calderoli…

venerdì 20 agosto 2010

Nessuno li vuole...



di Nereo Tiso


In questi giorni articoli di giornale parlano del "trasferimento" di 700 rom dalla Francia nelle loro terre d'origine: Romania e Bulgaria. Parlano di aerei di linea e di un rimborso spese di 300 euro per gli adulti e 100 per i minori. Naturalmente le questioni sono complicate, a partire dalle difficoltà su vari fronti che il presidente Sarkozy deve affrontare oltre alla continua riduzione del gradimento e della stima da parte dei francesi nei suoi confronti e del suo governo. Critiche pesanti sono arrivate al governo francese dall'Unione europea, dal Vaticano e dalla Stampa locale che evoca i tempi bui della deportazione di ebrei durante la Repubblica di Vichy. Senza dimenticare la deportazione degli stessi gitanes che, come tutti sappiamo, hanno pagato un tributo altissimo alla follia nazista.
Fin qui le notizie. Ciò che mi stupisce è che in questi quattro giorni in cui sono apparse le notizie (primo giornale a pubbllciarla La Stampa di Torino), nessuno, e dico nessuno in questo social Network, almeno tra i miei "amici", abbia almeno riportato la notizia. Penso che in altre situazioni e, forse con altre persone o altre culture che fanno più notizia, li attacchi mediatici sarebbero stati pesanti, magari pensando che tutto ciò possa capitare anche da noi.
Tutti sappiamo che per i nomadi non si evoca pietà, emozione, sdegno, vergogna, anzi! Quando si parla di loro si auspica sempre che se ne vadano anche senza sapere bene dove; che sono sporchi, rubano e via dicendo. Insomma danno fastidio in modo epidermico e così, da sempre.
I più audaci nel rispetto dei Diritti dell'Uomo, cercano delle soluzioni: integrazione, scolarizzazione, comprensione della loro cultura, sistemazioni meno precarie, ecc. Molti altri, semplicemente, non li vogliono vedere. Ma dove sta l'eventuale soluzione? Li cacciamo e li trasportiamo nei loro paesi d'origine sapendo che dopo alcuni mesi ritorneranno? Li spostiamo da un'area all'altra, da uno sgombero ad un altro, da un Comune ad un altro? Oppure cerchiamo, seppur con fatica, con risultati precari, attraverso percorsi ad ostacoli, di offrire loro delle opportunità ben sapendo che le soluzioni non si troveranno nell'immediato?
Qui non si tratta né di essere buonisti né tanto meno "cattivisti", ma auspicare che, almeno, se ne parli evitando scelte di propaganda. E chi ha a cuore i diritti delle persone ha l'obbligo, anche di fronte ai nomadi, di cercare una soluzione diversa dalla semplicistica cacciata, o trasferimento, o sgombero che non fa altro che spostare il problema di pochissimo: di qualche mese, di qualche giorno o di qualche chilometro. Nel rispetto delle regole di convivenza civile e dei diritti dell'uomo possiamo dire che qualcuno debba oiccuparsene: Istituzioni, dal Parlamento europeo al più piccolo comune e non dire solo "non davanti a casa mia".
Spero che, almeno, se non altro, si discuta.

venerdì 23 luglio 2010

Nell'afa tutti a dire solo NO. Proposte? Naturalmente ZERO



di Nereo Tiso


Sperare nelle contraddizioni altrui, evitare le proposte e navigare a vista per scoprire l'icebereg all'ultimo momento. E' in un certo senso il percorso che sta facendo certa opposizione nel nostro Comune su Auditorium e Parcheggio Piazza Rabin, Prato della Valle. Naturalmente, secondo lor signori, tutto ciò che è stato finora progettato non è nient'altro che paglia da ardere. Riscoprono ora che, anche le loro decisioni prese a suo tempo quand'erano maggioranza in questa città, devono essere cambiate perché tutto debba rimanere così com'è, gattopardescamente. Nascono nuovi comitati, come "Andrea Memmo ritorna in Prà", che ha come presidente tale Bruno Mezzalira. Un comitato "spontaneo" che, sembra finora abbia dormito per volere oggi alzare la voce sulle cifre presentate dal Comune, sui possibili non guadagni dell'amministrazione dal futuro parcheggio in Piazza Rabin.E naturalmente pontifica sulle schifezze che l'amministrazione starebbe facendo. Dov'erano nel 2003 e nel 2004 e nel 2008? Il tuttosempre in maniera disinteressata.Ma al comitato di preciso cosa interessa? Magari un progettino loro visto che sono architetti? Mia pura supposione, anche se Bruno mezzalira all'utlima commissione bilancio mi ha riferito di avere qualche idea.
Poi la sovrintenza che, essa sì in maniera disinteressata, il 5 maggio 2008 afferma una cosa e oggi un'altra, diametralmente opposta; poi dà il via libera per i carotaggi a novemnbre 2009 e maggio 2010. Come mai?
Poi ci sono i vari Foresta che, come al solito, convoca commissioni ad ogni piè sospinto per discutere, ridiscutere cose discusse e propagandare il suo verbo (la commissione bilancio ha interesse su tutto...) utilizzando le commissioni come se fossero al coordinamento del partito. Naturalmente a spese dei cittadini. Parla ai giornali come il tribuno del PDL, il difensore della città. Probabilmente vuole scalzare o ha già scalzato il capogruppo Salmaso (Ma esiste un gruppo PDL in comune? Vedere per credere: penoso. Non ci sono mai!)
Poi abbiamo il consigliere Pisani che, su piazza Rabin e sull'Auditorium ha le sue opinioni e vorrei ribadire, solo sue opinioni personali che non rappresentano il gruppo PD in Consiglio comunale e nemmeno la Commissione cultura che presiede. Forse rappresenta l'opposizione, Foresta, Salmaso, Mazzetto, i comitati, ma di certo non questa amministrazione. Tra l'altro, lo stesso Pisani, assessore alla cultura col sindaco Destro, ha pensato bene di sfilarsi dalle delibere di giunta su Piazza Rabin (n. 29 del 11/02/2004; n. 307 del (08/04/2004: quella sul pinao triennale dei lavori pubblici dov'era inserita P.zza Rabin, votava il Consiglio), rimanendo però incollato all'assessorato, sempre per coerenza.
Poi abbiamo i nostri leghisti che bofonchiano persino dalla Sicilia come la consigliera Mazzetto e lascia i due delfini all'afa a difendere le posizioni. Quali non si sa.
Naturalmente in tutto questo confuso incedere di notizie, nessuna proposta da parte degli oppositori sulla valorizzazione del Prato, sull'Auditorium. Solo dei NO e un'infinità di chiacchiere.All'orizzonte solo roba vecchia rispolverata dall'ex assessore Pisani che dice: "L'Auditorium in piazza Rabin". Un po' poco per chi ha in mente la cultura del "fare e del fare bene". Anche l'amministrazione non può non essere su questa linea. Ma FARE!!!

martedì 13 luglio 2010

Stefano Zamagni, Avarizia. La passione dell’avere, ed. Il Mulino, Bologna 2009



di Nereo Tiso


Il volumetto di Zamagni analizza storia, ragioni e perversioni del concetto di avarizia e del comportamento dell’avaro. “Desiderio smodato e disordinato di ogni cosa” diceva già Agostino. Ma è con i benedettini che hanno inizio le considerazioni sull’avarizia quale ostacolo all’evangelizzazione e così i cistercensi, che parlavano di come l’abuso dei beni era contrario alla carità. Ma è con i francescani che si ha la vera svolta. Inventano l’economia di mercato ritenendo che non solo l’ascetismo monastico sia la via per arrivare a Dio. Sarà necessario, però, guardarsi dal desiderio interiore del possesso. Nel medioevo, a partire appunto dai francescani e con l’avvento del feudalesimo, si batte moneta che si usa per le transazioni e in alcune città viene eliminata la schiavitù; in sostanza un nuovo codice di moralità. Ma nasce anche il mondo dei mercanti considerati usurai, avari, accumulatori di beni superflui e di denaro. Allo stesso tempo gli stessi mercanti, però, sono innovatori, creano relazioni. Ma l’interesse, anzi il prestare ad interesse risulta moralmente no è peggiore dell’ingordigia dell’avaro. Un percorso complesso e completo quello di Zamagni che viaggia nella storia per fondare le trasformazioni del concetto di avarizia nei suoi vari distinguo tra ricchezza, bramosia di accumulo di denaro e fragilità umana. Tutto fino ad arrivare a trasformare la filosofia economica che sfocia nell’individualismo dove l’avarizia viene dimensionata a “interesse personale”. Naturalmente l’avaro, prova vergogna per la sua condizione; vorrebbe vivere più a lungo per poter accumulare e si spinge oltre la filosofia individualista. Zamagni conclude che l’homo oeconomicus è il perfetto identikit dell’idiota sociale e, talvolta, i soldi dovrebbero essere sparati dagli imbecilli. Soprattutto quando, nei momenti di crisi dalla quale, per uscirne, ci si dovrebbe allontanare dall’avarizia per praticare la virtù.

lunedì 12 luglio 2010

Raccolta porta a porta: nuovi sviluppi a Camin e in città

Interrogazione all'assessore Zan

Auditorium: Foresta e la sindrome del nulla

di Nereo Tiso
Il presidente della commissione bilancio del Comune, tale Antonio Foresta, dopo qualche tempo di tranquillità decide di uscire allo scoperto cercando di voler mettere in evidenza le contraddizioni dell'amministrazione sulla questione Auditorium. Naturalmente l'obiettivo del presidente Foresta nulla ha che vedere con l'Auditorium, bensì con la sua sagacia di poter evidenziare lo sperpero di denari pubblici da parte dell'amministrazione del comune di Padova. Peccato per Foresta, che il suo partito del "NO" ad ogni costo sostenute da motivazioni che ormai si ripetono come ritornelli senza senso, non faccia breccia tra i cittadini padovani. Solo chiacchiere estive che vogliono barattare la nessuna proposta dell'opposizione con la proposta ponderata di costruire in questa città un'opera, non solo voluta fortemente dai cittadini stessi che cominciano a sentirla come propria, ma anche da tutti coloro che si occupano di musica e di cultura. Anche Foresta, quindi, è diventato un intenditore di musica nel senso che strombazza a destra e a manca notizie per dire cosa: " Che l'Auditorium non si farà? E le proposte sue e delle sue truppe quali sono? Nulla. Che non ci sono i soldi? Bene. Per il nulla i soldi non servono, per le opere importanti che valorizzano la nostra città le risorse si trovano perché i padovani capiscono, che ciò darebbe un'apertura internazionale alla nostra città oltre la cappella degli Scrovegni e alla Basilica del Santo. Peccato che in tutto questo vociare ci sia sempre la necessità di truppe, direi di piccoli avanposti che vogliono mettere la loro bandierina un po' dappertutto. Caro Foresta, fattene una ragione: l'Auditorium si farà perché il PdNF, il partito del non fare come l'ha chiamato il nostro sindaco, non alberga in questa amministrazione.

giovedì 10 giugno 2010

La differenza Cristiana


di Nereo Tiso


Il breve volume di Enzo Bianchi non manca di intensità e chiarezza soprattutto nella ridefinizione dei concetti di laico e laicità oggi tanto discussi. Non manca altresì un analisi del rapporto tra stato e Chiesa, tra pensiero laico e pensiero cristiano. I cristiani devono saper costruire la polis allontanandosi dai dogmatismi e dal ritenere che lo stesso cristianesimo sia minacciato. Devono innanzitutto avere come riferimento il Vangelo della testimonianza senza cercare alleanze o privilegi. In effetti, dice ancora l’autore, oggi si cerca più una identità culturale cristiana anche da parte di chi cristiano non lo è per una sorta di protezionismo. I cristiani oggi, invece, devono confrontarsi con i laici (non con i laicisti) se questi, ovviamente, sono interessati al confronto, per creare una società del dialogo. Questo non significa che la Chiesa debba svuotarsi del Vangelo: è necessario collaborare nella realizzazione del bene comune senza identificarsi né in un’etica né tanto meno in una politica. Sono da evitare anche inutili integralismi. Oggi più che dai laici, la Chiesa è maggiormente stimolata dall’indifferentismo, che la proietta verso una testimonianza ancora più piena. Anche all’interno della Chiesa e tra i cristiani è necessario il confronto per esprimere opinioni ma anche “dissenso leale” dalle comunità ecclesiali.

Arcella: non solo degrado...


di Andrea Rossi
consigliere PD - Quartiere 2 -


Leggo su "il Mattino di Padova" del 3 giugno la cronaca della sarata televisiva avvenuta sull'autosilos di via A. Da Bassano. Rimango piacevolmente colpito dalle significative parole di Padre Giancarlo, che oltre ad essere parroco dell'Arcella ricordiamolo è anche Vicario Foraneo dell'Arcella ovvero il riferimento pastorale delle 11 parrocchie che grossomodo coincidono con i confini del Quartiere Nord.Da tempo mi occupo delle problematiche, vere e reali, legate a situazioni di degrado presenti in alcune zone del Quartiere ma ho sempre sostenuto in privato e in incontri pubblici che vanno puntualmente identificate perchè ritengo che la politica del fare di "tutta un'erba un fascio" sia sbagliata o ancor di più deleteria per tutti noi residenti. Ad alimentare le paure serve solo ad accaparrarsi qualche voto ma a produrre un effetto svalutativo del valore delle nostre case acquistate con tanto sacrificio, a far fuggire il commercio, a creare diffidenze nel diverso, sino a far impoverire il nostro tessuto sociale. Protestare non serve a nulla, siamo stati eletti per farci carico dei problemi e per trovare le soluzioni.Concordo con le autorevoli parole di Padre Giancarlo quando evidenzia che in un quartiere multiculturale come il nostro non ci sia a livello istituzionale una vera politica dell'integrazione. Giusto per la cronaca, e senza possibilità di smentita, il Consiglio di Quartiere, o meglio la maggioranza a guida Lega-PDL che per una piccola manciata di voti (su una popolazione di più di 38.000 mila abitanti) ha vinto le ultime elezioni, ha tolto deliberatamente il tema dell'integrazione dalle priorità della propria agenda politico-programmatica. Un chiaro segnale che si vogliono creare ghettizzazioni a priori e un messaggio diretto alle tante Associazioni del territorio, anche straniere, che si occupano di multiculturalità ed integrazione, a tenersi alla larga perchè per loro spazi e risorse non ce ne saranno mai. Perchè con altrettanta determinazione costoro non si impegnano a far cambiare una legge, quella che porta il nome del Ministro Maroni, considerata dagli stessi tecnici del diritto e da molti operatori delle forze dell'ordine peggiore della precedente ma soprattutto inefficace sotto il profilo della prevenzione e che nulla prevede sotto quello dell'integrazione?Trovo profondamente sbagliata questa logica ad escludendum e trovo altresì singolare che Consiglieri ed esponenti politici che si richiamano ai valori cristiani e cattolici si facciano trascinare verso derive qualunquiste e protestatarie, solo fini a sè stesse.Dobbiamo uscire dalla logica perversa e reazionaria straniero=deliquente, per guardare, più onestamente, a quella cittadino=legalità.Il nostro è un Quartiere sano, con un tessuto sociale e commerciale vivo e riccamente variegato, con servizi di eccellenza (pensiamo ad esempio ai servizi all'infanzia o ai servizi agli anziani) che tiene anche grazie alle 11 Parrocchie e al tanto Volontariato che in esse si impegna svolgendo un importantissimo lavoro di sostegno alle famiglie e ai giovani senza guardare al colore della loro pelle e alle quali va dato il maggiore riconoscimento possibile. Un esempio per tutti: molte delle nostre Parrocchie del territorio hanno avviato esperienze di "dopo scuola" rivolto a ragazzi stranieri che necessitano di un sostegno scolastico...sicuramente un esempio da seguire.

martedì 8 giugno 2010

Interrogazione ass. Rossi Città Metropolitana




Bilancio Sociale Comune e quartieri di Padova


MOZIONE

Presentata da: Nereo Tiso
Gruppo Consiliare Partito Democratico


Il Consiglio Comunale,
Premesso che:

- La direttiva del Ministro della Funzione Pubblica del febbraio 2006 propone le linee guida sulla rendicontazione sociale nelle Amministrazione Pubbliche.

- La L. 4 marzo 2009 n. 15/4 prevede:

b) l'obbligo per le pubbliche amministrazioni di predisporre, in via preventiva, gli obiettivi che l'amministrazione si pone per ciascun anno e di rilevare, in via consuntiva, quanta parte degli obiettivi dell'anno precedente è stata effettivamente conseguita, assicurandone la pubblicità per i cittadini..;
c) l'organizzazione di confronti pubblici annuali sul funzionamento e sugli obiettivi di miglioramento di ciascuna amministrazione, con la partecipazione di associazioni di consumatori e utenti, organizzazioni sindacali, studiosi e organi di informazione, e la diffusione dei relativi contenuti mediante adeguate forme di pubblicità, anche in modalità telematica;
- per informare in modo immediato e capillare sull’utilizzo delle risorse finanziarie dei sei CdQ, per alcuni anni sono state sperimentate dal Comune di Padova e diffuse ai cittadini, delle pubblicazioni realizzate in stretta collaborazione con i quartieri;

Considerato che:

.- Il cambiamento del modo di rendere sempre più visibile e trasparente l’azione politico/amministrativa del Comune fa sì che l’individuazione dei bisogni della collettività e la definizione delle priorità degli interventi, tenga conto, oltre che della necessaria copertura finanziaria, anche dell’attuazione di una rete di coordinamento con tutti i soggetti coinvolti nell'attività dell’amministrazione;

- Il Bilancio Sociale si sviluppa come valore aggiunto al Bilancio Finanziario del Comune necessario per legge;

- l’operazione BS consiste nel motivare ai cittadini costi e vantaggi sociali realizzati utilizzando un linguaggio semplice e comprensibile alla portata di tutti coloro non in grado di poter affrontare corposi e complessi volumi di dati, tipici del Bilancio Finanziario;


- il BS è un elemento integrativo della rendicontazione e parte dalla necessità di miglioramento del rapporto di questa amministrazione con i cittadini.


Valutato che:

- Il BS vede spesso, soprattutto nelle amministrazioni locali, alcune resistenze per la dedicazione di risorse umane e finanziarie necessarie per la sua stesura, sottovalutando il valore che esso può avere per una visione più ampia, ragionata, chiara e facilmente leggibile della città;

- il BS evidenzia un nuovo sistema di relazione tra amministrazione e cittadini, tra amministrazione e tutti coloro che contribuiscono in diverso modo al benessere della città;

- per comunicare i risultati dell’azione amministrativa attraverso il BS, devono essere utilizzati mezzi semplici, chiari ed economici perché il dialogo e il confronto sulle proposte politico-amministrative e sui risultati ottenuti e da ottenere nel programma di governo renderà ancora più esplicito il lavoro dell’amministrazione.

Ritenuto che:

- l’aspetto comunicativo dell’azione amministrativa del Comune sia di fondamentale importanza;

- il BS dovrà essere conosciuto dalle famiglie della città, dalle istituzioni, dalle organizzazioni di categoria e da tutti coloro che direttamente o indirettamente, hanno un interesse con l’amministrazione comunale o di quartiere;

- nel BS devono essere evidenti i risultati che l’amministrazione ha conseguito nel periodo considerato;

Impegna il Sindaco e la Giunta:

- alla stesura del Bilancio Sociale del Comune di Padova e dei Consigli Circoscrizionali secondo le procedure e le direttive previste dalla normativa vigente;

- ad istituire un gruppo di lavoro che operi secondo i criteri stabiliti;

- ad utilizzare mezzi informatici per divulgare il bilancio sociale e rendere edotti i cittadini sull’attività amministrativa.

Che fatica partecipare!

Dò il benevenuto a voi che vi sottoponente al
sacrificio di esserci, di contribuire a questa finestra. Qui dialogo e
approfondimenti troveranno terreno fertile.
Alla fine:


"La laicità, intesa come principio di distinzione tra stato e
religioni, oggi non è solo accettata dai cristiani, ma è
diventata un autentico contributo che essi sanno dare
all'attuale società, soprattutto in questa fase di costruzione
dell'Europa:
non c'è contraddizione tra fedeltà alla Chiesa e attaccamento
all'istanza di laicità".

Enzo Bianchi "La differenza cristiana" ed.Einaudi


"E' un obbligo eterno fra esseri umani non far soffrire la fame ad alcuno quando si ha la possibilità di dargli assistenza"

Simone Weil

"Salvaguardare i diritti degli altri è il fine più nobile e bello di un essere umano"

Kahlil Gibran