martedì 7 settembre 2010

“LE CASE PUBBLICHE ABITATE DA CITTADINI STRANIERI SONO SOLO IL 7% DEL TOTALE”

di Gianni di Masi
- assessore Politiche abitative comune di Padova -

Le case pubbliche gestite dal Comune di Padova sono abitate da cittadini stranieri sono per il 7 per cento, mentre nel 93% dei casi gli inquilini sono cittadini padovani. Quindi la notizia secondo cui l'80% delle case comunali sono assegnate a stranieri è destituta di qualunque fondamento. Se si considera che la popolazione straniera a Padova è quasi il 15% dei residenti e che, certo a prezzo di grandi sacrifici, oltre l'84% dei cittadini padovani ha una casa di proprietà, ben si comprende come la gestione degli alloggi pubblici sia assolutamente equilibrata. Gli ultimi dati disponibili sono quelli del 2009, nel corso del quale agli stranieri sono stati assegnati 72 alloggi su 227, circa il 30 per cento. C'è una prevalenza degli stranieri esclusivamente per quanto riguarda l'emergenza abitativa, che si verifica quando una famiglia viene sfrattata dall'abitazione in cui risiede. Ci tengo infine a precisare che l'Amministrazione comunale ha deciso di premiare la residenzialità con due provvedimenti: il primo risale al 2007 quando è stato stabilito un punteggio aggiuntivo per gli anziani che risiedono in città da 5 anni, il secondo nel 2010 per quanto riguarda il contributo per l'affitto, premiando anche in questo caso chi risiede in città da 5 anni. L'Amministrazione padovana, in questa delicata materia, applica alla lettera la normativa regionale e tutte le decisioni assunte in deroga sono state approvate dalla Regione del Veneto. Nella città di Padova tutte le famiglie, in particolare quelle con figli, che hanno un basso reddito e difficoltà nel trovare un alloggio vengono sostenute dal Comune”.

Nessun commento:

Che fatica partecipare!

Dò il benevenuto a voi che vi sottoponente al
sacrificio di esserci, di contribuire a questa finestra. Qui dialogo e
approfondimenti troveranno terreno fertile.
Alla fine:


"La laicità, intesa come principio di distinzione tra stato e
religioni, oggi non è solo accettata dai cristiani, ma è
diventata un autentico contributo che essi sanno dare
all'attuale società, soprattutto in questa fase di costruzione
dell'Europa:
non c'è contraddizione tra fedeltà alla Chiesa e attaccamento
all'istanza di laicità".

Enzo Bianchi "La differenza cristiana" ed.Einaudi


"E' un obbligo eterno fra esseri umani non far soffrire la fame ad alcuno quando si ha la possibilità di dargli assistenza"

Simone Weil

"Salvaguardare i diritti degli altri è il fine più nobile e bello di un essere umano"

Kahlil Gibran