venerdì 21 novembre 2008

Notizie di casa...nostra



Carissimi,

penso sia mio dovere mettervi al corrente di cosa sta succedendo all’interno del Partito Democratico, capace di camminare, contrastare, litigare e proporre. A livello nazionale se ce ne fosse stato bisogno, si inizia a capire come il Governo berlusconiano delle apparenze, dei proclami, cominci a segnare il passo e ad accorgersi che la popolarità e il populismo non sono stabili e sono in …recessione. Basti pensare alle scelte su scuola e Università; sulla delegittimazione degli addetti all’amministrazione pubblica, di quelli cattivi (fannulloni?) e di quelli meno buoni, tanto da far pensare che il privato potrebbe subentrare al pubblico in quanto più efficiente meno costoso. Si riversa sulla gente comune il pensiero della denigrazione degli statali, quasi come un oppiaceo perché questa non pensino ai problemi, ben più consistenti delle difficoltà economiche che sta vivendo. Ma non mi dilungo…
Credo sia opportuno riflettere sulla situazione locale che, a breve, ci interesserà da vicino con le elezioni amministrative, senza dimenticare il PD regionale che ha avuto un momento importante sabato 8 novembre:
1. Sabato 8 novembre si è tenuta l’assemblea regionale del PD presso il Centro Papa Lucani. Si doveva approvare lo statuto che a luglio non si era riusciti ad approvare. Ma forse, la cosa più importante era sentire la relazione del segretario regionale Paolo Giaretta che aveva rassegnato le dimissioni dall’incarico, poi rientrate. Certo, forse rassegnare le dimissioni via notizia di giornale non è stato un gesto molto “democratico”, soprattutto, tra l’altro, in un periodo di amministrative; io penso, però, che di uno scossone c’era bisogno. Il PD veneto doveva e deve mostrarsi propositivo e forte e non più nascondersi dietro a beghe interne di ex-qualcosa. Si vuole pensare? Si vuole guardare al domani? Si vuole ritenere che il cambiamento in PD é frutto di ex appartenenti ai partiti, ma anche di nuovi aderenti, intelligenti e preparati, che hanno qualcosa da dire e da proporre? Credo che questo gesto, pur rimproverato da molti, abbia avuto anche il suo risvolto positivo.
2. Padova. Come saprete si va verso le amministrative per le elezioni del nuovo sindaco. Chi sarà il candidato? Zanonato…attende e medita: prima o dopo uscirà allo scoperto e si vedrà. Nel caso in cui rinunciasse, si andrà, per regolamento, alle primarie. Certo è che lui è un uomo di lungo corso con la sua esperienza; ha lavorato molto bene. Noi lo sosteniamo…speriamo si decida.
3. Primarie: hanno visto approvato il regolamento venerdì 14 novembre in un’assemblea provinciale molto partecipata. Il nodo del contendere sono state le primarie per i consiglieri comunali, non previste nel regolamento, mentre lo sono per i consiglieri provinciali. Per il candidato a Presidente della Provincia, comunque, si dovranno fare le primarie. I vari emendamenti sulla possibilità delle primarie per i consiglieri comunali hanno avuto voto contrario dell’assemblea. La domanda, comunque, rimane. Chi si candiderà al Comune e come potrà farlo? Verrà dalle proposte dei circoli della città in quanto rappresentativi del territorio assieme ad altri che rappresenteranno gruppi, associazioni o entrambi? Oppure saranno indicate dall’alto? Anche su questo, ci sarà da discutere e da decidere. Penso sia importante avere voti per governare, ma sapere che ci sono persone con idee e proposte per questa città e sono disposte a mettersi in gioco per il bene comune in modo diverso dalle proposte populiste e chiacchierate di Menorello e amici, è più importante
4. Il PD, comunque, non può fermarsi al consenso, sarebbe decisamente troppo riduttivo per il futuro. La sua forza è di essere propositivo, espressione di una novità politica. E questo lo si può fare solo attraverso il confronto con chi è, nel suo ambito, disponibile e competente. Se parlo di scuola con un economista o un avvocato, si fa fatica a capirsi; se parlo di sport con un architetto…uguale, e via dicendo. Capire l’oggi per aprirsi al domani.

Cordiali saluti


Nereo Tiso

http://www.nereotiso.blogspot.com/.

Tremonti papista per convenienza parla di economia ed ...etica

Università cattolica di Milano, 19 novembre. Il ministro dell'economia tiene una sua rilfessione sulla situazione economica attuale e coglie l'occasione per citare la persona adatta, nel momento e nel luogo adatto, di fronte ad una platea, diciamo, sensibile. Il papa, dice Tremonti, predisse la catastrofe economica già nel 1985, giusto il periodo dove i rampanti yuppies iniziavano le loro scalate finanziarie e ,con la loro avida allegria, certamente non immaginando un possibile? Probabile? futuro come quello che stiamo vivendo ora. Ma dove sta il problema? Il nostro ministro che viene considerato un maestro di finanza creativa, dopo essersi convertito ad un sistema poco liberista e attento alle fasce più deboli, ha un'altra illuminazione e si posa sulle profezie dell'allora card. Ratzinger che parlava di una possibile implosione del mercato. Mi spiace per l'astuto ministro ma, forse, sarebbe opportuno dare maggiormente un'occhiata, prima di crogiuolarsi dietro alle citazioni dell'attuale papa, alla dottrina sociale della Chiesa e ai suoi documenti riguardanti la riflessione sull'economia, sul bene comune, sulla solidarietà. Per non andare troppo lontani sarebbe opportuno leggere il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa. E poi, a dir la verità, i liberisti o neoliberisti puri (o quasi) che bisogno hanno di recuperare insegnamenti fuori dal mercato'? Forse si sono accorti che c'è qualcosa che non funziona e cominciano a stendere qualche velo pietoso sulle scelte di un sistema che mostra tutti i suoi limiti di fronte ai quali bisogna correre ai ripari? Cito solo una piccola parte del n. 564 del Compendio: "Le legittime esigenze dell'efficienza economica dovranno essere meglio armonizzate con quelle della partecipazione politica e della giustizia sociale. In concreto, ciò significa intessere di solidarietà le reti delle interdipendenze economiche, politiche e sociali, che i processi di globalizzazione in atto tendono ad accrescere". Penso che questo potrebbe essere un discorso da economisti, da politici di lungocorso che guardano al futuro facendo memoria di scelte spericolate e poco chiare. Forse, ministro, bisognerebbe dire pane al pane e vino al vino cercando di fare scelte importanti per chi, in questo momento, vede veramente buio davanti a sé, altro che le forbici!

giovedì 20 novembre 2008

In silenzio davanti alla vita e alla morte

Eluana Englaro...un nome e, purtroppo, una notizia, una sentenza, anzi, più sentenze. Un padre ormai frastornato, una madre..., un tribunale, dei giudici che giudicano e la gente che si divide attraverso beceri sondaggi on line, quasi si potesse prendere posizione a favore o contro: miserevole. Intanto lei è in silenzio, altri parlano per lei, non solo il padre; molti gli avventori dei media e del web che sembrano aver ascoltato le parole provenienti dal silenzio nel quale la ragazza vive. Ora la morte, la morte dei giusti tratta dalle righe di una sentenza lette in tribulane. Ora la legge!!! Ora il trestamento biologico!!!Tutti devono decidere della propria vita e della prorpia morte!!! Si urla. Ora, quindi, la vita passa nelle mani della politica che dovrà decidere fino a quando la vita sarà vita, dopo di che ci sarà la morte. Glii urlatori rimangano in disparte. Ma ecco un'altra parola, forte, alta: dignità. Ma cos'è la dignità della vita e la dignità della morte? Forse avremmo bisogno di un sondaggio; sì, un sondaggio d'opinione. Abbiamo opinioni su tutto: ma cosa sappiamo? O forse del diritto, o forse dell'etica. Ah! sì, l'etica, questa misteriosa e necessaria capacità di capire per giudicare, di riflettere per capire, di domamdare per sapere. Forse è troppo difficile: meglio lasciar perdere. Ma eccoci, noi tutti, che godiamo della vita, della nostra vita e che in forma alterna siamo giudici, padri e madri, politici e giuristi e forse moribondi per sentirsi veramente vicini e com-patire chi è moribondo, al suo fianco, non come un amico che ti ascolta, ma qualcuno che dà suggerimenti, che ha la risposta giusta ad ogni domanda; anzi! Si fa la domanda e si dà la risposta. Dall'altra parte il silenzio della vita e della morte, della non vita e della non morte che va verso l'ultima esalazione del soffio vitale. Ora che le luci si stanno spegnendo, e il frastuono delle voci sta scemando, lasciamo chi era in pace nella vita andare verso la pace eterna.

Che fatica partecipare!

Dò il benevenuto a voi che vi sottoponente al
sacrificio di esserci, di contribuire a questa finestra. Qui dialogo e
approfondimenti troveranno terreno fertile.
Alla fine:


"La laicità, intesa come principio di distinzione tra stato e
religioni, oggi non è solo accettata dai cristiani, ma è
diventata un autentico contributo che essi sanno dare
all'attuale società, soprattutto in questa fase di costruzione
dell'Europa:
non c'è contraddizione tra fedeltà alla Chiesa e attaccamento
all'istanza di laicità".

Enzo Bianchi "La differenza cristiana" ed.Einaudi


"E' un obbligo eterno fra esseri umani non far soffrire la fame ad alcuno quando si ha la possibilità di dargli assistenza"

Simone Weil

"Salvaguardare i diritti degli altri è il fine più nobile e bello di un essere umano"

Kahlil Gibran