giovedì 20 novembre 2008

In silenzio davanti alla vita e alla morte

Eluana Englaro...un nome e, purtroppo, una notizia, una sentenza, anzi, più sentenze. Un padre ormai frastornato, una madre..., un tribunale, dei giudici che giudicano e la gente che si divide attraverso beceri sondaggi on line, quasi si potesse prendere posizione a favore o contro: miserevole. Intanto lei è in silenzio, altri parlano per lei, non solo il padre; molti gli avventori dei media e del web che sembrano aver ascoltato le parole provenienti dal silenzio nel quale la ragazza vive. Ora la morte, la morte dei giusti tratta dalle righe di una sentenza lette in tribulane. Ora la legge!!! Ora il trestamento biologico!!!Tutti devono decidere della propria vita e della prorpia morte!!! Si urla. Ora, quindi, la vita passa nelle mani della politica che dovrà decidere fino a quando la vita sarà vita, dopo di che ci sarà la morte. Glii urlatori rimangano in disparte. Ma ecco un'altra parola, forte, alta: dignità. Ma cos'è la dignità della vita e la dignità della morte? Forse avremmo bisogno di un sondaggio; sì, un sondaggio d'opinione. Abbiamo opinioni su tutto: ma cosa sappiamo? O forse del diritto, o forse dell'etica. Ah! sì, l'etica, questa misteriosa e necessaria capacità di capire per giudicare, di riflettere per capire, di domamdare per sapere. Forse è troppo difficile: meglio lasciar perdere. Ma eccoci, noi tutti, che godiamo della vita, della nostra vita e che in forma alterna siamo giudici, padri e madri, politici e giuristi e forse moribondi per sentirsi veramente vicini e com-patire chi è moribondo, al suo fianco, non come un amico che ti ascolta, ma qualcuno che dà suggerimenti, che ha la risposta giusta ad ogni domanda; anzi! Si fa la domanda e si dà la risposta. Dall'altra parte il silenzio della vita e della morte, della non vita e della non morte che va verso l'ultima esalazione del soffio vitale. Ora che le luci si stanno spegnendo, e il frastuono delle voci sta scemando, lasciamo chi era in pace nella vita andare verso la pace eterna.

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Che fatica partecipare!

Dò il benevenuto a voi che vi sottoponente al
sacrificio di esserci, di contribuire a questa finestra. Qui dialogo e
approfondimenti troveranno terreno fertile.
Alla fine:


"La laicità, intesa come principio di distinzione tra stato e
religioni, oggi non è solo accettata dai cristiani, ma è
diventata un autentico contributo che essi sanno dare
all'attuale società, soprattutto in questa fase di costruzione
dell'Europa:
non c'è contraddizione tra fedeltà alla Chiesa e attaccamento
all'istanza di laicità".

Enzo Bianchi "La differenza cristiana" ed.Einaudi


"E' un obbligo eterno fra esseri umani non far soffrire la fame ad alcuno quando si ha la possibilità di dargli assistenza"

Simone Weil

"Salvaguardare i diritti degli altri è il fine più nobile e bello di un essere umano"

Kahlil Gibran