domenica 29 novembre 2009

Diritti dei piccoli doveri dei grandi.

Nereo Tiso: primo firmatario e proponente (collegamento video intervento)


Consiglio Comunale: venti anni della convenzione dei diritti del fanciullo (21 novembre 2009)


Il 21 novembre non potrà essere una giornata qualsiasi per il Consiglio comunale, generalmente costruito intorno a interrogazioni, delibere, ordini del giorno. Sarà una giornata speciale; speciale perché dedicherà tutto il suo tempo a ricordare che i diritti dei bambini sono tali perché i bambini sono naturalmente soggetti di diritti. Non diritti concessi dai grandi, bensì diritti che sussistono in ogni bambino in quanto persona, esattamente come gli adulti.
L’attenzione che si presta ai bambini, ai minori, ha un suo preciso scopo: tutelarne la dignità, difenderli dai soprusi, aiutarli nella crescita e nella realizzazione, avere una famiglia, poter giocare, studiare, insomma, una vita per poter crescere e, da adulti, lavorare per il bene e il progresso dell’umanità e delle comunità delle quali i bambini sono parte integrante.
Se pensassimo alla storia, scopriremmo che molto è stato fatto e che lo sforzo per trasformare in positivo la concezione che si aveva dei figli quale forza lavoro, è stato enorme. Ma una data è su tutte: il 20 novembre 1989 quando la convenzione fu ratificata e che ora quasi duecento stati l’hanno fatta propria è diventata legge.
Se pensassimo al domani, invece, ci renderemmo conto che ancora molta strada rimane da percorrere per far riconoscere a tutti i sistemi legislativi, ma soprattutto a tutte le culture, che l’attenzione per i bambini e gli adolescenti dovrà essere una priorità assoluta. Non solo la promozione dei diritti, ma anche formazione e l’educazione ai diritti per tutti ma anche per i bambini e gli adolescenti perché anch’essi, un giorno, possano essere consapevoli dell’alto valore che ha la tutela e salvaguardia dell’integrità di coloro che verranno.
I fatti ci daranno ragione? Se dovessimo alzare lo sguardo, non dovremmo perdere un attimo dato che lavoro minorile, schiavitù, sfruttamento sessuale, scolarizzazione inesistente, difficoltà a procurarsi il minimo indispensabile alla sopravvivenza, famiglie inesistenti, comunità poco accoglienti, sono cronaca. C’è la necessità di un risveglio culturale, di una terapia che faccia guarire da un male endemico che grava anche sulle nostre società occidentali: ricordare che il minore va garantito e tutelato. E anche da parte di chi ha il dovere di stabilire le regole, l’impegno dovrà essere quello di creare attraverso le istituzioni attenzione e sensibilità nuove, sostegno e formazione, garanzia a tutela della dignità.
Tutto ciò anche rivolgendosi alle famiglie, prime cellule di garanzia per i minori. Esse hanno un compito prioritario e fondamentale che è quello educativo e nessuno potrà sostituirle. E poi la scuola: istituzione che garantisce un percorso formativo perché il minore arrivi ad inserirsi a pieno titolo nel sistema socio-economico, a potersi realizzare e operare così per il bene comune.
E infine, lavorare ad una grande opera di sensibilizzazione coinvolgendo istituzioni, volontariato, organizzazioni non governative, gente comune per tutelare il minore da ogni discriminazione, per allontanarlo da ogni conflitto anche armato, per riportarlo nell’alveo protettivo di un sistema costruito per la sua tutela, la sua incolumità psico-fisica, l’integrazione in ogni luogo dove questo si venga a trovare e una scolarizzazione adeguata.
Un grande impegno, ma ne vale la pena.

"Dal nostro primo passo nel mondo dipende il resto dei nostri giorni" (Voltaire)

Nereo Tiso
Consigliere –PD-
Proponente Consiglio Straordinario sui diritti del Fanciullo

La regolarizzazione delle badanti e colf e situazione per il futuro

( Video dell'interrogazione in Consiglio )


La regolarizzazione delle badanti e colf

Sappiamo che la legge 102 del 3 agosto 2009 ha dato la possibilità alle famiglie di regolarizzare le collaboratrici domestiche e le assistenti agli anziani (badanti!) che finora si trovavano in situazione di irregolarità.
Da informazioni risulta che a livello nazionale, circa 250.000 sono state le persone regolarizzate
Sappiamo anche che, tra l’altro, era previsto un contributo una-tantum di 500 euro quale sanzione per il condono contributivo relativo al periodo ipotetico di lavoro non regolare. Contributo che si riferiva all’atto dell’assunzione formale e non alla regolarizzazione e la firma del contratto di lavoro che avranno evidentemente, tempi più lunghi
Il Comune di Padova per agevolare la presentazione delle domande, si è reso disponibile con uno sportello informativo e al quale si potevano presentare le domande di assunzioni delle collaboratrici da parte dei datori di lavoro che ne facevano richiesta.
A questo punto, chiedo al sindaco:
se, in base ai dati posseduti dal Comune, la legge 102 abbia aiutato famiglie a regolarizzare le loro collaboratrici e quindi ad assumerle;
se, in riferimento ai dati presunti di collaboratrici e assistenti irregolari stabilmente residenti nel nostro comune o comunque conviventi, quanto sia stata l’ affluenza da parte dei datori di lavoro per la loro regolarizzazione;
se, visto l’aumento delle persone regolari residenti nel nostro Comune, si possa arrivare a aprire lo sportello per il rinnovo del permesso di soggiorno

In sostanza, è stata efficace questa mini sanatoria?



Interrogazione all’ass. Sinigaglia

Futuro delle assistenti agli anziani, degli anziani e proposte nel nostro Comune..

La situazione demografica della nostra città come dell’Italia intera, vede una generale aumento delle aspettative di vita che cresceranno con l’avanzamento della ricerca scientifica e alla sua applicazione alla medicina. Diciamo, sostanzialmente, che si vivrà di più e meglio.
Già ora, comunque, l’aumento della popolazione anziana anche nella nostra città pone non pochi problemi e l’attenzione costante dell’amministrazione a trovare soluzioni adeguate non sempre è sostenuta da finanziamenti adeguati provenienti dalla Regione o dallo Stato che avrebbero ol’onere di contribuire.
Sappiamo che gli anziani vivono meglio nelle proprie case, dove ritrovano i propri affetti e quindi, forse, si sentono meno soli rispetto alla convivenza forzata in una qualsiasi casa di riposo.
Sta di fatto comunque, che questo aumento dell’aspettativa di vita, ci condurrà ad avere, non solo più anziani, ma più anziani soli e, sicuramente più anziani non autosufficienti. Già ora, nelle strutture protette, il numero degli anziani non autosufficienti è elevato con le difficoltà di gestione che possiamo immaginare e il peso che le famiglie dovranno sopportare.
Infatti già oggi le famiglie devono sborsare la non indifferente somma di euro 1500,00 quale contributo per la quota alberghiera dell’ospite nelle strutture protette.
Molti anziani anche della nostra città ora convivono con le assistenti che sono una soluzione importante ma temporanea di fronte ad una eventuale futura non autosufficienza.
Chiedo pertanto all’assessore:
quali prospettive per gli anziani della nostra città nel momento in cui si potranno ridurre il numero delle badanti per motivi anche di cambiamento di prospettiva di lavoro e di opportunità per le stesse assistenti?
Per la tutela degli anziani, come si sta muovendo l’amministrazione per chiedere un sempre maggiore impegno e coinvolgimento da parte della Regione per la tutela della salute, l’assistenza continua e professionale, il contributo sanitario per gli ospiti ed eventualmente anche alberghiero nei casi più critici?
In sostanza, ci stiamo interrogando su quanto queste non ci saranno più?

Scuola Elementare Giovanni XXIII


Da più giorni si leggono sui giornali polemiche a riguardo della scuola elementare Giovanni XXIII situata in Via Marocelli. Le dispute riguardano il numero di bambini provenienti da Paesi stranieri, pari a più del 50% degli iscritti, un numero, a parere di alcuni genitori, risulterebbe eccessivo per arrivare ad una reale integrazione.
Risulta anche però, che la dirigenza dello stesso Istituto comprensivo distingua tra alunni con cognome non italiano (76 in tutto su 140) ma nati in Italia e senza nessun problema di lingua (34) e alunni che non hanno ancora raggiunto un certo livello linguistico in quanto appena arrivati nel nostro paese (32).
Si parla poi che molte famiglie del rione non iscrivono più i loro figli alla elementare Giovanni XXIII ritenendo che questa convivenza tra alunni stranieri e italiani non sia positiva dato, appunto, l’eccessivo numero dei primi.
Si è arrivati anche ad accusare l’amministrazione e in particolare lei assessore, di avere una politica integrativa nelle scuole a favore degli alunni stranieri dimenticandosi degli italiani, oltre ad aver creato gli Istituti comprensivi in modo da n on tener conto del territorio di provenienza.

Chiedo, pertanto:

- In quale situazione si trova ora la scuole elementare Giovanni XXIII a riguardo le iscrizioni per l’a.s. 2009/2010?
- Quali prospettive per il prossimo a.s.?
- Come arrivare ad evitare la polemica continua che poco ha a che fare con la scuola e l’integrazione e fomenta la preoccupazione delle famiglie?

Difficoltà delle scuole paritarie per mancanza di finanziamenti


Video dal Consilgio Comunale



Assessore Piron

Vorrei sottoporle la situazione delle scuole paritarie, in particolare le scuole dell’infanzia.

Leggo da più parti e anche recentemente, che la situazione delle scuole dell’infanzia paritarie, nidi integrati, centri d’infanzia, soprattutto quelle parrocchiali ma non solo, sono in grossa difficoltà. Il rischio è che ne possano chiudere almeno 1 su tre con conseguenze gravissime per i bambini che non troverebbero una collocazione e per le loro famiglie che non saprebbero come gestirli.

Tra l’altro un grido d’allarme viene anche dal card. Scola che sottolinea la gravità della situazione affermando come ben il 68% dei bambini frequentano le scuole dell’infanzia paritarie cercando di capire come la questione sia una importante questione sociale ma anche la possibilità di una riduzione degli anni scolastici dei bambini sottraendoli così ad un importante progetto educativo.

Certo è che i finanziamenti del comune di Padova sono stati aumentati di 300.00 euro l’anno a partire dal 2008 passando 1.512.000 euro annui. Un finanziamento importante che, tra l’altro, è il più alto di tutti i capoluoghi di provincia del Veneto.

Ma anche i numeri sono importanti: 45 scuole con circa 3700 bambini che sono costrette ad aumentare talvolta in modo considerevole le rette o cercare finanziamenti per riuscire a sopportare i costi della gestione.

Pertanto chiedo all’assessore Piron:
1- Quali possibilità ci sono per riuscire ad aiutare le scuole dell’infanzia paritaria? Si possono pensare ulteriori finanziamenti da parte del comune?
2- Visto che la regione ritiene le scuole dell’infanzia un servizio sociale e che i contributi si sono ridotti a fronte di un aumento dei costi di gestione, cosa il comune intende fare anche attraverso l’ANCI per sollecitare la Regione ad aumentare il contributo dato che è il più risibile a fronte di quello statale e comunale?

raccolta rifiuti “porta a porta” nel rione Camin-Granza San Gregorio Magno.

Video interrogazione dal Consiglio
http://serviziweb.comune.padova.it/salaconsiglio/video_detail.php?video_indirizzo=05_10_2009+19_16_28_1.wmv&posizione=3811

INTERROGAZIONE
Assessore

Si fa presente all’assessore che alla Relazione Revisionale e Programmatica 2008/2010, l’allora suo predecessore Bicciato aveva presentato un emendamento che recitava come “Padova intendesse incentivare sempre con maggior forza le politiche di riuso e riciclo del materiale raccolto attraverso il potenziamento della raccolta differenziata e promuovere politiche tendenti alla diminuzione della produzione dei rifiuti”.

Nella relazione tecnica di Acegas-APS, vista la realizzazione della terza linea dell’inceneritore, si scriveva che l’intenzione della stessa azienda era di incentivare la raccolta differenziata proponendo un Progetto –pilota di raccolta “porta a porta” nel rione Camin-Granze-San Gregorio in un’ottica di “sviluppo sostenibile e di tutela dell’ambiente”.

La stessa ACEGAS ha stanziato per il progetto 250.000 euro

Il progetto pilota è iniziato nel 2008 attraverso l’intervento del Consiglio di Quartiere 3 con una serie di iniziative tra le quali incontri informativi con i cittadini, gazebo di presentazione oltre ad un questionario consegnato a tutte le famiglie del rione con un risultato molto incoraggiante: 1/3 dei questionari è ritornato.

Purtroppo, il progetto è stato sospeso. In un’ottica di aumento della raccolta differenziata e di riciclo dei materiali raccolti, penso che questo progetto debba essere ripreso e portato a termine. Sarebbe un esempio di buone pratiche per l’intera città.

Le chiedo, pertanto, di farmi sapere a che punto è il progetto, se si è pensato di ripristinarlo a breve attraverso una forte campagna informativa, la lettura dei questionari, oltre che a continuare il necessario confronto con i cittadini cercando di capire e interpretare esigenze e problema trovando le giuste soluzioni.

Le chiedo altresì se sono previste azioni o opere di compensazione per un rione che da sempre sopporta, per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti, il bene di tutti.

Aggiungo assessore che anche Andrea Micalizzi, presidente del Consiglio del Quartiere 3, sottolinea l’importanza di continuare nel progetto.

Nereo Tiso
Consigliere Comunale PD

“SOLIDARIETA’ ALLE VITTIME ERITREE


PREMESSO CHE

Nel mese di agosto abbiamo assistito ad un’altra tragedia del mare: più di 70 persone provenienti dall’Eritrea sono morte nella traversata del mar Mediterraneo. In fuga da un territorio straziato dalla guerra e dalla sofferenza, nella ricerca di una vita più dignitosa si sono trovati a dover combattere prima con i mercanti che li hanno derubati per condurli in Italia; poi con la fame, la sete e il mare che non perdona. Infine hanno dovuto affrontare l’ostacolo più impervio, difficile da superare: l’indifferenza. Indifferenza della gente del mare, timorosa di essere accusata per traffico di uomini; indifferenza dello Stato, anzi degli Stati che, in nome della legge, hanno dimenticato solidarietà e umanità verso chi soffre; indifferenza infine, di molta gente comune che si è voltata dall’altra parte per non vedere e per non sentire.
La legge non può mai superare il rispetto della vita umana: quale sistema di sicurezza si dimentica degli elementari diritti dell’uomo non salvaguardandone la dignità? Lo stesso sistema per il controllo delle frontiere e dei clandestini, non regge; non regge dal punto di vista legislativo, ma soprattutto non regge dal punto di vista umano e umanitario. Infatti La legge italiana del luglio 2009 che prevede il reato di clandestinità nonché il respingimento, mostra tutta la sua inefficacia soprattutto nella dimensione del numero incontrollato di immigrati che attraversano via terra le nostre frontiere rispetto ai respingimenti via mare. Tra l’altro il 22 agosto scorso mons. Nervo, fondatore della Caritas Italiana ha affermato: “Il respingimento in mare è solo barbarie e crudeltà, tanto più in un paese che si ritiene di essere civile e si definisce cristiano”.
Colui che era considerato uno dei più crudeli capi di stato, mente suprema di attentati terroristici drammatici, viene ricevuto in Italia con tutti gli onori di un grande capo di stato, e forse anche di più, per riuscire a pianificare l’arcano sistema di “respingere” o, meglio, di non far partire i miserabili tra i quali anche gli ultimi disperati dispersi in mare. Quali garanzie può darci questo signore nella tutela dei diritti umani?
Le immagini televisive viste di sfuggita nelle calde sere d’estate e i racconti degli scampati destano sgomento e si intrecciano con la pietas che si conviene per questi episodi. Ma chi si ricorderà più di loro e delle loro famiglie che magari li hanno visti partire mesi prima per un futuro migliore e non li vedranno più tornare?
Questi ultimi morti, purtroppo, si sommano a centinaia di altri che li hanno preceduti e che a loro volta sono stati dimenticati. Se ora si cerca di capire le responsabilità e a chi appartiene il lembo di mare sul quale sembra avvenuta la tragedia, domani si continuerà a chiudere gli occhi e respingere indistintamente, indiscriminatamente e contro ogni norma internazionale (800 da maggio in poi i respingimenti ) i potenziali immigrati lasciandoli al loro destino nelle mani delle autorità libiche.

IL CONSIGLIO COMUNALE

- Considerando i valori che la città di Padova ha da sempre difeso quali la solidarietà, l’accoglienza, offrendo disponibilità e integrazione a coloro che chiedono di essere aiutati, ma allo stesso tempo esigendo dagli stessi un profondo rispetto delle regole democratiche;
- ritenendo che questo Consiglio non possa sottrarsi dal riconoscimento di una situazione che ha permesso la morte di molti immigrati nel mare Mediterraneo, scomparsi nell’irresponsabilità e nell’indifferenza ;
- considerando il respingimento indiscriminato delle persone una violazione della Costituzione, dei diritti dell’uomo, delle convenzioni internazionali e un’umiliazione alla dignità dell’uomo;
- ritenendo il reato di clandestinità inutile e inefficace;
- riaffermando la necessità di garantire soccorso e assistenza per tutti coloro che si trovano in difficoltà;

ESPRIME

solidarietà alle vittime immigrate del mare e alle loro famiglie


CHIEDE AL SINDACO

Che questa mozione venga inviata al Presidente della Repubblica riaffermando i valori della nostra città e chiedendogli di continuare a sostenere e a difendere la nostra Costituzione soprattutto all’art. 2: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo…” e art.10/3: “Lo straniero al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.”

lunedì 2 novembre 2009

Relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912)


“Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti.Le nostre donne li evitano non solo perché sono poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali.Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione!.

CELEBRAZIONE DEI 20 ANNI DELLA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DEL BAMBINO


Mozione di Nereo Tiso in Consiglio comunale a Padova.

Approvata all'unanimità


PREMESSO•

che il momento attuale vede riportate dai giornali situazioni a dir poco raccapriccianti di violenze perpetrate nei confronti dei minori. La cronaca, purtroppo, sottolinea come, nonostante il grado di civiltà raggiunto dalle nostre democrazie, per la tutela del minori rimanga ancora molto da fare. Se la pedofilia è un crimine, non meno significative per lo sviluppo armonico del bambino ed dell’adolescente sono la mancanza di un’istruzione adeguata e di agenzie educative primarie per poterlo fare. • che i bambini sono soggetti deboli di diritti ai quali è necessario garantire un futuro di protezione, di dignità e di serenità. Non si può scordare che la loro debolezza sia divenuta spesso oggetto di sfruttamento e di violenza dalla quale nessun paese civile si deve sentire immune né abituare. Da una parte la loro tutela è un dovere da parti degli stati, dall’altra la miserevole considerazione dei bambini come animali da soma, lavoratori a basso prezzo, oggetto di perversi desideri sessuali e, non ultimo anello debole della catena alimentare, deve far riflettere;• che le grandi ONG internazionali, le ONLUS , l’UNICEF e le varie associazioni che operano sul territorio e si occupano di diritti dell’infanzia, sono impegnate con diverse e importanti iniziative; CONSIDERATO• che il 20 novembre 2009 verrà celebrato il ventesimo anno dalla proclamazione della Dichiarazione dei diritti del fanciullo dopo che si era ritenuto indispensabile concedere una protezione speciale al fanciullo enunciata nella Dichiarazione di Ginevra del 1924 sui diritti del fanciullo e nella Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo n. 1386 adottata dall'Assemblea Generale il 20 novembre 1959; • che a tutt’oggi 193 Stati, un numero addirittura superiore a quello degli Stati membri dell'ONU, sono parte della Convenzione;• che lo Stato italiano ha ratificato la stessa Dichiarazione dei diritti del Fanciullo del 1989 con legge 27/5 del 1991 n. 176 con la quale si impegna alla tutela dei diritti del bambino, anzi, assicura che “ In tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza sia delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l'interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente” (Legge 5/1991 n. 176/3/1)• l’impegno e l’attenzione della nostra amministrazione per la tutela del bambino e nel riconoscere all’art. 2/2/a “la centralità della persona e della sua dignità” sostenendo e difendendo i diritti dell’uomoCHIEDOalla Presidente del Consiglio di convocare per il giorno 21 ottobre presso il Centro San Gaetano/Altinate un Consiglio straordinario in base all’art. 1 del regolamento;• che sia aperto alle scuole secondarie di primo e secondo grado (su invito);• invitando le autorità;• invitando esperti per ricordare, con una breve relazione, l’importanza del momento;• invitando associazioni e ONG che si occupano di tutela dell’infanzia.Nell’ambito del Consiglio straordinario (che potrebbe essere convocato sabato 21 novembre) sarà presentata una mozione che impegni l’Amministrazione Comunale nel sostenere, valorizzare e promuovere sempre più i diritti del fanciullo.

Foresta: la commissione bilancio con un'aula di tribunale


di Nereo Tiso


Certo è che la prima seduta della commissione bilancio non è stata molto producente, annzi, il consigliere Foresta ha deciso di andare all'attacco promettendo "cinque anni d'inferno". Evidentemente ha scambiato la sua posizione di presidente di una commissione consiliare con quella di un ispettore di polizia, o comunque di un in inquisitore che ricerca le evntuali falle dell'amministrazione, gli errori dei dipendenti e, non da poco, insinuando anche sul buon operato dei dirigenti. Infatti il dirigente generale del comune di Padova ha dovuto difendere la dignità professionale della dott.ssa Montobbio dalle affermazioni sopra le righe del consigliere Foresta. Tra l'altro, prendere spunto dell'ordine del giorno da una lettera anonima di un sedicente Gruppo di brokers padovani e da un trasferimento di un dipendente che lavorava in comune sulle polizze assicurative mi sembra decisamente insensatoe almeno dubbio. E ancora costruire l'ordine del giorno utilizzando la trasparenza come una clava vessatoria, credo sia inutile. Certo è che sul merito della trasparenza nessuno ha dubbi, sul suo utilizzo strumentale quasi a voler mettere in difficoltà la maggioranza con l'aggressione ai dirigenti, l'uso di lettere anonime, le scorribande tra gli uffici per tentare di trovare qualcosa su cui accusare, è poco produttivo per la città. Foresta dovrebbe ridimensionare la sua arroganza e pensare al bene della città. Necessità di controllo, sicura trasparenza ma dialogo costruttivo. Comunque non si preoccupi caro Foresta per "l'inferno" sono attrezzato.

Come muore un uomo...

di Nereo Tiso
Non abito a Scampia, non sono un camorrista, non sono un killer, spero di essere, diciamo, uno come la maggior parte di noi, con l'uso della ragione. Di fronte all'esecuzione di Napoli portata alla luce del sole dai magistrati rimango senza parole e con un senso di profonda angoscia. Le parole fanno fatica a concatenarsi e la repulsione di fronte a questo delitto, per me mostruoso, è totale. Non avevo mai visto prima d'ora l'uccisione di un uomo, tranne che nei film. Chi, purtroppo invece, è costretto a convivere con la violenza e la morte, talvolta traendone beneficio, non ci fa caso e "passa oltre". Diciamo che è un problema del quale è meglio non occuparsene: non devo guardare, non devo ascoltare, non devo chinarmi sull'uomo morto e, se voglio pregare, devo farlo in segreto. Sembra che uomini e donne di questa Italia, rassegnati della loro condizione di sottomissione, abbiano posato le armi della ragione ascoltando solo il rumore delle armi di chi, con disinvoltura e freddezza, le usa contro un altro uomo per vendicarsi di uno sgarro poco onorevole. Finchè scrivo questa nota mi ritornano in mente quelle immagini: la morte, l'indifferenza, i bambini che passano con i loro genitori, distratti di fronte a chi, grondante di sangue e colpito a morte, ormai, non è più un uomo. E mi vengono in mente anche le parole di primo Levi che, gridate da un altro luogo con sofferenze ben diverse, ma che alla fine dicono "dite voi se questi sono uomini".Non so nemmeno se posso indignarmi, se ne ho il coraggio, il diritto, la forza. Troppe volte senti parlare di morti: sulle strade, per cause accidentali, ma questi sono "morti ammazzati". Non so nemmeno se esista l'indifferenza tra la gente di Scampia o che invece ci si avvalga della quotidianità. Come fosse la facoltà di non porsi domande e, quindi, di non rispondere.Ora, rimango nel silenzio e spero che gli amici di fb parlino almeno tra di loro: l'uomo rimane sempre uomo.

Che fatica partecipare!

Dò il benevenuto a voi che vi sottoponente al
sacrificio di esserci, di contribuire a questa finestra. Qui dialogo e
approfondimenti troveranno terreno fertile.
Alla fine:


"La laicità, intesa come principio di distinzione tra stato e
religioni, oggi non è solo accettata dai cristiani, ma è
diventata un autentico contributo che essi sanno dare
all'attuale società, soprattutto in questa fase di costruzione
dell'Europa:
non c'è contraddizione tra fedeltà alla Chiesa e attaccamento
all'istanza di laicità".

Enzo Bianchi "La differenza cristiana" ed.Einaudi


"E' un obbligo eterno fra esseri umani non far soffrire la fame ad alcuno quando si ha la possibilità di dargli assistenza"

Simone Weil

"Salvaguardare i diritti degli altri è il fine più nobile e bello di un essere umano"

Kahlil Gibran