Nereo Tiso: primo firmatario e proponente (collegamento video intervento)
Consiglio Comunale: venti anni della convenzione dei diritti del fanciullo (21 novembre 2009)
Il 21 novembre non potrà essere una giornata qualsiasi per il Consiglio comunale, generalmente costruito intorno a interrogazioni, delibere, ordini del giorno. Sarà una giornata speciale; speciale perché dedicherà tutto il suo tempo a ricordare che i diritti dei bambini sono tali perché i bambini sono naturalmente soggetti di diritti. Non diritti concessi dai grandi, bensì diritti che sussistono in ogni bambino in quanto persona, esattamente come gli adulti.
L’attenzione che si presta ai bambini, ai minori, ha un suo preciso scopo: tutelarne la dignità, difenderli dai soprusi, aiutarli nella crescita e nella realizzazione, avere una famiglia, poter giocare, studiare, insomma, una vita per poter crescere e, da adulti, lavorare per il bene e il progresso dell’umanità e delle comunità delle quali i bambini sono parte integrante.
Se pensassimo alla storia, scopriremmo che molto è stato fatto e che lo sforzo per trasformare in positivo la concezione che si aveva dei figli quale forza lavoro, è stato enorme. Ma una data è su tutte: il 20 novembre 1989 quando la convenzione fu ratificata e che ora quasi duecento stati l’hanno fatta propria è diventata legge.
Se pensassimo al domani, invece, ci renderemmo conto che ancora molta strada rimane da percorrere per far riconoscere a tutti i sistemi legislativi, ma soprattutto a tutte le culture, che l’attenzione per i bambini e gli adolescenti dovrà essere una priorità assoluta. Non solo la promozione dei diritti, ma anche formazione e l’educazione ai diritti per tutti ma anche per i bambini e gli adolescenti perché anch’essi, un giorno, possano essere consapevoli dell’alto valore che ha la tutela e salvaguardia dell’integrità di coloro che verranno.
I fatti ci daranno ragione? Se dovessimo alzare lo sguardo, non dovremmo perdere un attimo dato che lavoro minorile, schiavitù, sfruttamento sessuale, scolarizzazione inesistente, difficoltà a procurarsi il minimo indispensabile alla sopravvivenza, famiglie inesistenti, comunità poco accoglienti, sono cronaca. C’è la necessità di un risveglio culturale, di una terapia che faccia guarire da un male endemico che grava anche sulle nostre società occidentali: ricordare che il minore va garantito e tutelato. E anche da parte di chi ha il dovere di stabilire le regole, l’impegno dovrà essere quello di creare attraverso le istituzioni attenzione e sensibilità nuove, sostegno e formazione, garanzia a tutela della dignità.
Tutto ciò anche rivolgendosi alle famiglie, prime cellule di garanzia per i minori. Esse hanno un compito prioritario e fondamentale che è quello educativo e nessuno potrà sostituirle. E poi la scuola: istituzione che garantisce un percorso formativo perché il minore arrivi ad inserirsi a pieno titolo nel sistema socio-economico, a potersi realizzare e operare così per il bene comune.
E infine, lavorare ad una grande opera di sensibilizzazione coinvolgendo istituzioni, volontariato, organizzazioni non governative, gente comune per tutelare il minore da ogni discriminazione, per allontanarlo da ogni conflitto anche armato, per riportarlo nell’alveo protettivo di un sistema costruito per la sua tutela, la sua incolumità psico-fisica, l’integrazione in ogni luogo dove questo si venga a trovare e una scolarizzazione adeguata.
Un grande impegno, ma ne vale la pena.
"Dal nostro primo passo nel mondo dipende il resto dei nostri giorni" (Voltaire)
Nereo Tiso
Consigliere –PD-
Proponente Consiglio Straordinario sui diritti del Fanciullo
Il 21 novembre non potrà essere una giornata qualsiasi per il Consiglio comunale, generalmente costruito intorno a interrogazioni, delibere, ordini del giorno. Sarà una giornata speciale; speciale perché dedicherà tutto il suo tempo a ricordare che i diritti dei bambini sono tali perché i bambini sono naturalmente soggetti di diritti. Non diritti concessi dai grandi, bensì diritti che sussistono in ogni bambino in quanto persona, esattamente come gli adulti.
L’attenzione che si presta ai bambini, ai minori, ha un suo preciso scopo: tutelarne la dignità, difenderli dai soprusi, aiutarli nella crescita e nella realizzazione, avere una famiglia, poter giocare, studiare, insomma, una vita per poter crescere e, da adulti, lavorare per il bene e il progresso dell’umanità e delle comunità delle quali i bambini sono parte integrante.
Se pensassimo alla storia, scopriremmo che molto è stato fatto e che lo sforzo per trasformare in positivo la concezione che si aveva dei figli quale forza lavoro, è stato enorme. Ma una data è su tutte: il 20 novembre 1989 quando la convenzione fu ratificata e che ora quasi duecento stati l’hanno fatta propria è diventata legge.
Se pensassimo al domani, invece, ci renderemmo conto che ancora molta strada rimane da percorrere per far riconoscere a tutti i sistemi legislativi, ma soprattutto a tutte le culture, che l’attenzione per i bambini e gli adolescenti dovrà essere una priorità assoluta. Non solo la promozione dei diritti, ma anche formazione e l’educazione ai diritti per tutti ma anche per i bambini e gli adolescenti perché anch’essi, un giorno, possano essere consapevoli dell’alto valore che ha la tutela e salvaguardia dell’integrità di coloro che verranno.
I fatti ci daranno ragione? Se dovessimo alzare lo sguardo, non dovremmo perdere un attimo dato che lavoro minorile, schiavitù, sfruttamento sessuale, scolarizzazione inesistente, difficoltà a procurarsi il minimo indispensabile alla sopravvivenza, famiglie inesistenti, comunità poco accoglienti, sono cronaca. C’è la necessità di un risveglio culturale, di una terapia che faccia guarire da un male endemico che grava anche sulle nostre società occidentali: ricordare che il minore va garantito e tutelato. E anche da parte di chi ha il dovere di stabilire le regole, l’impegno dovrà essere quello di creare attraverso le istituzioni attenzione e sensibilità nuove, sostegno e formazione, garanzia a tutela della dignità.
Tutto ciò anche rivolgendosi alle famiglie, prime cellule di garanzia per i minori. Esse hanno un compito prioritario e fondamentale che è quello educativo e nessuno potrà sostituirle. E poi la scuola: istituzione che garantisce un percorso formativo perché il minore arrivi ad inserirsi a pieno titolo nel sistema socio-economico, a potersi realizzare e operare così per il bene comune.
E infine, lavorare ad una grande opera di sensibilizzazione coinvolgendo istituzioni, volontariato, organizzazioni non governative, gente comune per tutelare il minore da ogni discriminazione, per allontanarlo da ogni conflitto anche armato, per riportarlo nell’alveo protettivo di un sistema costruito per la sua tutela, la sua incolumità psico-fisica, l’integrazione in ogni luogo dove questo si venga a trovare e una scolarizzazione adeguata.
Un grande impegno, ma ne vale la pena.
"Dal nostro primo passo nel mondo dipende il resto dei nostri giorni" (Voltaire)
Nereo Tiso
Consigliere –PD-
Proponente Consiglio Straordinario sui diritti del Fanciullo
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