di Nereo Tiso
Certo è che la prima seduta della commissione bilancio non è stata molto producente, annzi, il consigliere Foresta ha deciso di andare all'attacco promettendo "cinque anni d'inferno". Evidentemente ha scambiato la sua posizione di presidente di una commissione consiliare con quella di un ispettore di polizia, o comunque di un in inquisitore che ricerca le evntuali falle dell'amministrazione, gli errori dei dipendenti e, non da poco, insinuando anche sul buon operato dei dirigenti. Infatti il dirigente generale del comune di Padova ha dovuto difendere la dignità professionale della dott.ssa Montobbio dalle affermazioni sopra le righe del consigliere Foresta. Tra l'altro, prendere spunto dell'ordine del giorno da una lettera anonima di un sedicente Gruppo di brokers padovani e da un trasferimento di un dipendente che lavorava in comune sulle polizze assicurative mi sembra decisamente insensatoe almeno dubbio. E ancora costruire l'ordine del giorno utilizzando la trasparenza come una clava vessatoria, credo sia inutile. Certo è che sul merito della trasparenza nessuno ha dubbi, sul suo utilizzo strumentale quasi a voler mettere in difficoltà la maggioranza con l'aggressione ai dirigenti, l'uso di lettere anonime, le scorribande tra gli uffici per tentare di trovare qualcosa su cui accusare, è poco produttivo per la città. Foresta dovrebbe ridimensionare la sua arroganza e pensare al bene della città. Necessità di controllo, sicura trasparenza ma dialogo costruttivo. Comunque non si preoccupi caro Foresta per "l'inferno" sono attrezzato.
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