domenica 28 novembre 2010


Intervista sull'impegno della nostra città a favore degli utlimi


Nereo Tiso: intervista

Chiamparino: una voce che grida (nel deserto???)...ascoltiamola.


di Tiso Nereo



Stasera, all'assemblea regionale, il sindaco Chiamparino ha parlato ancora una volta di recuperare i valori delle nostre terre, il lavoro delle nostre terre, coniugando il partito nazionale con un partito locale forte che riesca a capire le diverse situazioni del nostro tempo nel nostro territorio. Non un partito del nord, ma un partito delle proposte e delle risposte, che coniuga la sua vocazione nazionale con la territorialità. Non è il partito che deve segnare il territorio , ma che capisce la diversità dei problemi, delle esigenze e della sostanza vera. Non è questione di giovanilismo, ma di capacità di incidere nella gente, in sostanza, dare speranza a chi l'ha persa fuori dal Partito e anche nel Partito.
Certo è che siamo fermi lì, ad un numero che faticosamente sta fermo e ancora più difficilmente sale. Abbandoni, malori improvvisi, entusiasmi che si stanno assopendo quasi si fosse arrivati ad un sciogliete le righe generale o ad un fuggi, fuggi incredibile.
Ma da questa assemblea, se non altro si è discusso: c'erano i rappresentanti dei circoli, c'erano amministratori, i componenti dell'assemblea, che hanno potuto discutere su proposte, rielaborale, e anche scriverle. E' ciò che può fare il territorio, la gente che lo vive e lo conosce; sa dove si può arrivare facilmente e dove la battaglia sarà più aspra.
Credo che il sindaco Chiamparino voglia aiutare questo partito a darsi una scossa. Noi, amministratori, dirigenti, militanti o semplici elettori e simpatizzanti, non abbiamo solo l'obbligo di continuare a demoralizzarci, a trovare sempre ciò che non va; a far emergere le differenza, i contrasti e anche le miserie. Ora i volti rinnovati offrono una nuova possibilità? Io penso di sì. Credo che insieme, ascoltandoci, senza sentirsi già addestrati, possiamo dare una svolta. Ma dobbiamo avere uno sguardo nuovo verso le nostre terre, senza abbandonare le altre.

domenica 21 novembre 2010

ASSEMBLEA BANCO ALIMENTARE

di Nereo Tiso

E’ con grande piacere che porto i saluti del sindaco e di tutta l’amministrazione di questa città alla vostra Associazione che stasera si ritrova, non a celebrare un evento, ma ad ascoltare la voce della povertà e a cercare di dare risposte ai poveri.

Se uno dei bisogni primari dell’uomo è l’alimentazione, il lavoro svolto dal Banco Alimentare, attraverso un numero importante di volontari che si dedica e si dedicherà il prossimo 29 novembre a raccogliere prodotti alimentari, è certamente encomiabile…

I frutti di questa grande operazione di solidarietà testimoniano come, purtroppo, nel nostro paese e anche nel nostro ricco nord, esista ancora un profonda e significativa fascia di persone che possono essere considerate povere.

I poveri generalmente non fanno notizia, si nascondono, talvolta si vergognano di mostrare la loro situazione che ha ragioni profonde nell’emarginazione sociale, nella crisi economica che sembra ancora lontana da passare. Anzi, a parte qualche notizia sui drammi, la povertà viene lasciata nelle mani degli…ALTRI.

Altri come le associazione di volontariato, le cooperative e quelle innumerevoli e straordinarie persone che se ne occupano senza tanti proclami, in silenzio. Credo che voi facciate parte di questi ALTRI che da anni hanno deciso di utilizzare il proprio tempo con gratuità per dedicarsialla raccolta di prodotti alimentari.

Penso che questo sia anche offrire l’opportunità alla gente comune che va a fare la spesa per la propria famiglia, di rendersi sempre più consapevole che, anche i piccoli gesti possono tirar fuori dall’angoscia, dal dramma, una persona. Magari sconosciuta, lontana ma sempre una persona la quale va garantita nella sua dignità, tutelata nei diritti e soccorsa nel bisogno.

Queste persone sempre più frequentemente bussano anche alle porte del Comune, l’istituzione più prossima ai cittadini alla quale possono rivolgersi per avere risposte e per ritrovare, forse , quella serenità che gli eventi della vita ha loro negato.

Certo è che la situazione finanziaria dei Comuni è già difficile e le prospettive non promettono nulla di buono per i prossimi anni con una riduzione drastica dei trasferimenti che potrebbero essere utilizzati per non fare aspettare inutilmente chi chiede aiuto. Lo sforzo e, diciamo pure, la fantasia amministrativa, ci assicurano che coloro che vivono ai margini non saranno lasciati soli.

Naturalmente sappiamo che il numero di persone che chiederanno aiuto non si ridurrà ma, purtroppo, tenderà ad aumentare e quindi ci sarà bisogno dello sforzo di tutti, della collaborazioni di tutti coloro che hanno a cuore coloro che stanno nella parte più bassa della scala sociale. Questi sono l’anello più debole della catena perché ormai molti sono tristemente fuori dai meccanismi del lavoro, vengono sfrattati dalle loro abitazioni, sono anziani ammalati e con redditi bassissimi, sono parte di famiglie disgregate e con scarse risorse. In sostanza i poveri ci sono.

E’ con grande interesse e attenzione che la nostra città plaude a questa iniziativa perché pensiamo sia una risposta importante per un altrettanto importante cambiamento di vita di chi non riesce ad accedere nemmeno al cibo. E’, come voi la chiamate, una carità di popolo che dà occasione a molti di rendersi utili, secondo le proprie possibilità.

Auguro, a nome di questa città, a tutti i volontari che si adopereranno per la raccolta ma anche a tutti coloro che lavoreranno per distribuzione, buon lavoro, La speranza sarebbe quella di non ritrovarci più per raccogliere cibo per chi non ne ha: vorrebbe dire aver risolto il problema. Ma sappiamo che non sarà così, purtroppo.

La rinegoziazione dei mutui un risparmio per la citta'

di Gianni Berno

Un’ottima operazione la rinegoziazione dei prestiti che dà un po’ di ossigeno per investimenti nella città

La delibera votata ieri dal Consiglio Comunale rappresenta una buona operazione per vari aspetti:
- la rinegoziazione di oltre 300 mutui del Comune con la Cassa Depositi e Prestiti è un’operazione che fa risparmiare alla città complessivamente 111.000 euro, quindi valida dal punto di vista economico perché fa spendere meno ai padovani;
- assicura per alcuni anni 1,9 milioni di euro/annui in più da spendere per investimenti e con l’aria che tira per i bilanci dei Comuni questa rappresenta comunque una buona notizia, che assicura qualche intervento in più per manutenzioni straordinarie e riqualificazione dei quartieri;
- il fatto poi che la maggioranza abbia deciso ieri di contingentare i tempi della discussione in Consiglio non rappresenta alcuno scandalo o vergogna; dispiace che il collega del PDL Cavatton si stracci le vesti per una metodologia che nel 2004 anch’egli ha già condiviso in qualità di consigliere comunale allora di maggioranza; in realtà visto l’ostruzionismo normalmente applicato dall’opposizione in mille altre occasioni è stato un atto di responsabilità della maggioranza per assicurare che l’operazione fosse deliberata nei tempi necessari previsti dalla normativa senza pericolosi slittamenti. Peraltro è la prima volta che fruiamo di una opportunità contemplata dal Regolamento del CC all’art 25 bis comma 1.
Se l’opposizione avesse partecipato ai lavori dell’VIII Commissione avrebbe avuto modo di approfondire ogni dettaglio, ma clamorosamente Il Presidente Foresta PDL e il Vicepresidente Littamé Lega sono risultati polemicamente assenti in commissione ed in effetti ieri in consiglio si è sentita la loro impreparazione: le argomentazioni e le contestazioni avevano davvero scarso spessore.
E’ incredibile che Foresta e Littamè convochino la commissione VIII su temi per nulla coerenti con le competenze della commissione e quando invece c’è da esercitare il dovere di una presenza su temi specifici della commissione costoro non si presentano.
Comunque la maggioranza ha portato a casa il risultato ed è una buona notizia per Padova.

Alluvione:a mezzanotte la Lega, in vetrina

di Nereo Tiso

Qualche sera fa, quasi mezzanotte guardo un dibattito su Rai 2 condotto dall'ex direttore del giornale La Padania. Presente in studio, Colaninno del PD, Beppe Severgnini, Formigoni, Monica Puppato, e un altro che non ricordo. Collegamento in diretta con Bovolenta e con Zaia a Conegliano. Ma chi vedo tra la folla di Bovolenta? Il sindaco di Treviso Gobbo che, probabilmente portava la solidarietà della sua città a Bovolenta verso mezzanotte del 12 novembre e poi i nostri consiglieri leghisti: Mazzetto, Littamè e Venuleo. Naturalmente, anche loro presenti per solidarietà come il proprio compagno di partito. C'è da crederci!!! Naturalmente nessuno di loro si era accorto della TV, ma solo della... solidarietà.
Assolutamente comprensibile la rabbia della gente, le urla, la disperazione di fronte al dramma che l'ha colpita. Ma cercavo di capire che cosa c'era sotto a quelle urla e a quella disperazione. Solo il dramma? Oppure anche la voglia, definitiva, di non avere più a che fare con Roma ladrona? In fondo,mi veniva da pensare ascoltando le voci dei presenti, che dicessero come i soldi richiesti, giustamente richiesti per coprire gli ingenti danni e che servono per ripartire, per dare fiato ad un'economia in ginocchio, per riparare e le case, riempire le stalle ecc., gli spettavano di diritto quale piccola parte dei tanti soldi che il Veneto dà e ha dato a Roma delle sue tasse e quindi del suo lavoro. Se i nostri soldi fossero rimasti da noi, ci saremmo organizzati e avremmo fatto molto prima e meglio! Si evince...
Ma il governatore del Veneto Zaia, che parla di sciopero fiscale e che cerca di esasperare ed esacerbare gli animi degli alluvionati, qualora ce ne fosse bisogno, dove si trovava in questi anni? A gridare Roma ladrona e vogliamo il federalismo? Ora, naturalmente, cerca di scaricare la responsabilità sugli altri, che non sono altro che i suoi compari di governo. E per questo, ha voluto a rappresentarlo sulla piazza i fidati Gobbo, Mazzetto, Venuleo. Mi dispiace dirlo, cari amici Veneti come me ,che avete votato a man bassa questo governo e il nostro presidente Zaia, non prendetevela con i mulini a vento, ma con coloro che da 16 anni governano questa regione e che si stanno peoccupando ora di ciò che non hanno fatto prima. Vi hanno abbandonato continuando a fare proclami, a fomentare le paure del fisco, dello straniero, ecc. ma senza fare quello che dovevavo. Hanno utilizzato gli "schei" per le inutili feste etnico-padane. Altro che Roma ladrona! L'acqua non è né di dx né di sx, ma le responsabilità hanno un nome e un cognome e su questo non possiamo sorvolare. Io spero che, almeno, ve lo ricorderete.

Che fatica partecipare!

Dò il benevenuto a voi che vi sottoponente al
sacrificio di esserci, di contribuire a questa finestra. Qui dialogo e
approfondimenti troveranno terreno fertile.
Alla fine:


"La laicità, intesa come principio di distinzione tra stato e
religioni, oggi non è solo accettata dai cristiani, ma è
diventata un autentico contributo che essi sanno dare
all'attuale società, soprattutto in questa fase di costruzione
dell'Europa:
non c'è contraddizione tra fedeltà alla Chiesa e attaccamento
all'istanza di laicità".

Enzo Bianchi "La differenza cristiana" ed.Einaudi


"E' un obbligo eterno fra esseri umani non far soffrire la fame ad alcuno quando si ha la possibilità di dargli assistenza"

Simone Weil

"Salvaguardare i diritti degli altri è il fine più nobile e bello di un essere umano"

Kahlil Gibran