di Nereo Tiso
In questi giorni si sono letti sulla stampa locale non poche interventi sulla questione mense/piatto unico. Naturalmente in prima fila a cavalcare la protesta i consiglieri comunali della Lega, con la solita penosa propaganda (meno tramezzini più cibo ai bambini) e il consigliere Grigoletto del PDL che, addirittura, sembrava fosse andato ad assaggiare il piatto unico. Con quale permesso non si sa… Ma prendo spunto dall’affermazione del consigliere Marin che parla di decisione “imposta ai genitori”. Comunico, per chi non lo sapesse, che sono stati incontrati dall’assessore Piron, tutti i Consigli d’Istituto dei quali fanno parte anche i genitori (anzi, il presidente è un genitore), e questo più volte. E naturalmente sono stati icontrati anche i dirigenti ascolastici che, a loro volta, fanno parte dei Consigli d'Istituto. Come mai la comunicazione non è passata e i genitori non sono stati messi a conoscenza della scelta dell’amministrazione? Tra l’altro sono stati incontrati i sindacati e i vari comitati mensa che si occupano appunto di valutare se il cibo è conforme a quanto previsto. Invito Marin ad informarsi meglio anche sulla questione della qualità e della quantità del cibo. Le grammature sono stabilite dalla Regione Veneto e non dall’amministrazione della nostra città o dall’assessore Piron. Non solo. Alla Regione si unisce, nello stabilire le grammature, anche l’USL visto che, come riferiva la dott.ssa Beatrice dalla Barba, neonatologa e consigliere comunale del PD, con l’aumento dell’obesità nei bambini, il controllo della qualità e della quantità del cibo è fondamentale. Questo, non solo a suo parere, ma anche di un’indagine fatta dalla Regione Veneto nel 2008 dal titolo “Okkio alla salute”. Ma credo che non si dica probabilmente nulla di nuovo. Questo per rispondere a Marin, che da mesi cerca di cavalcare “qualcosa” giusto per dire che è stato candidato sindaco. Ma forse farebbe meglio ad informarsi e non solo chiacchierare come fa di solito.
Dobbiamo anche dire che la sperimentazione prevista da gennaio a giugno dal Comune per le mense scolastiche con il piatto unico, è già a regime nelle città di Vicenza e di Modena e in molti altri comuni. Quindi, ha già una sua “vita” consolidata . Certo è che non è che non si possa cambiare. I suggerimenti, le segnalazioni sono ben accetti per migliorare il servizio visto appunto, che si tratta di una sperimentazione.
C’è da aggiungere, inoltre, che questa operazione ha permesso, per il 2011, di creare trecento posti nei nidi e nelle materne, posti in più nelle mense scolastiche. Un aiuto importante alle famiglie padovane.
Probabilmente, però, non tutti sanno che i contributi dello Stato per il sociale e quindi per famiglie, minori compresi i servizi scolastici, sono passati da 2520 milioni di euro nel 2008 a 359 milioni di euro nel 2011 che diventeranno 271 milioni nel 2013. E la Regione Veneto, invece, ha messo a disposizione 40 milioni in meno.
Sulla questione degli sprechi c’è, talvolta, una cattiva abitudine dei bambini abituati a mangiare una scarsavarietà di cibi col risultato che, nei piatti, rimangono quantità di cibo veramente importanti. Credo che la polemica fatta dai consiglieri della Lega e del PDL, sia solo strumentale e propagandistica da chi, ormai, non più nulla da dire.
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