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venerdì 1 aprile 2011
Intervento in aula per bilancio 2011
di Nereo Tiso Vorrei partire da un dato interessante per il nostro bilancio perché potrebbe essere utile a capire in quale situazione si possono trovare i Comuni e quale incertezze dovranno affrontare per poter dare risposte in maniera sempre più efficace, ai loro cittadini. E non parlo dei cittadini in maggiore difficoltà, ma di tutti i cittadini che, in qualche modo, esigono di vivere serenamente e di non dovere essere costantemente messi di fronte a paure effimere. Questo dato politico proviene da un argomento che è oggi tra gli argomenti in discussione nelle aule parlamentari e spesso strumentalizzato a fini di bandiera: il federalismo. Finora ci hanno messo sul piatto il gretto dei fiumi che, a dir la verità, è un po’ poco per un bilancio comunale. Poi è stato pensato che stabilire centralmente un’imposta periferica, praticamente come succede ora, possa essere una scelta federalista. Sapendo, tra l’altro, che questo nuovo sistema va ad aumentare le imposte per le aziende e che, sostanzialmente, per i comuni, almeno fino al 2014, nulla cambia. E poco cambierà anche a partire dal 2014. Infatti la previsione che possiamo dire già realtà, è di tagli e riduzione di servizi. Diciamo che se è stato fatto un passo in avanti per evitare di pensare al federalismo sulla base della spesa storica è dovuto alla pressione dei parlamentari dell’opposizione. Se non fosse stato così, i comuni più virtuosi come il nostro sarebbero stati ulteriormente penalizzati. Pensiamo solo alla situazione dei finanziamenti al trasporto che, tagliato dal governo e tagliato dalla regione, va ad appesantire ancora di più le sempre più magre tasche dei cittadini. Intanto in questo periodo di transizione nel quale sostanzialmente non si modifica nulla dell’attuale situazione finanziaria dei comuni, il nostro di Comune si trova a fare i conti con le croniche difficoltà di bilancio dovute ai tagli netti dei trasferimenti da parte dello stato. Mancati trasferimenti che per quest’ anno arrivano a quasi 6.500.000 redistribuiti tra i vari settori per il 5% medio. Questo non significa che sono stati ridotti i servizi, ma sono stati riorganizzati evitando l’elargizione dei contributi a pioggia che non sempre hanno l’efficacia sperata. Pensiamo per esempio ai servizi sociali, capitolo importante e dolente nel senso che generalmente, chi rientra in questo capitolo di spesa manca di autonomia e ha necessità di maggiori aiuti rispetto agli altri. Di fatto è stata riorganizzata la spesa, migliorati i servizi, nonostante la riduzione degli stanziamenti sia stata del 3,46% in meno. In sostanza non sono stati tagliati i servizi ma riorganizzati eliminando gli interventi che potevano essere sostituiti da altri meno costosi: pensiamo alla riduzione della residenzialità per i minori, all’aumento del numero degli affidi familiari da 102 a 117, all’aumento dei pasti a domicilio per gli anziani facendo sì che questi non entrino in strutture protette che graverebbe sulla loro situazione generale oltre che, in caso di necessità, anche sulle casse del Comune che dovrebbe farsi carico della retta; pensiamo poi all’aumento dei contributi per le utenze e via dicendo. Uno sforzo importante della nostra amministrazione nonostante i gravi tagli. Vorrei sottolineare come il lavoro fatto in regione da parte del Partito Democratico sia riuscito a far assegnare un contributo al capitolo dei servizi sociali e servizi alla persona di circa 70 milioni di euro che altrimenti sarebbe stato praticamente azzerato: pensiamo ai disabili, agli assegni cura, ai contributi per i ceod. Questo naturalmente potrà rendere la vita meno difficile all’amministrazione nell’affrontare le emergenze e dare risposte concrete ai cittadini più in difficoltà. Ma dobbiamo anche sottolineare come la Regione Veneto abbia praticamente azzerato il capitolo riguardante il contributo per gli asili nido sapendo le difficoltà dei Comuni e l’impegno del raggiungimento delle quote previste dal trattato di Lisbona pari al 30% dei bambini accolti nelle strutture. Nonostante questo e nonostante i tagli governativi si continua ad assolvere i propri impegni aumentano il numero dei bambini che possono accedere alle mense con una loro riorganizzazione nonostante le polemiche del tutto strumentali oltre a continuare la ristrutturazione di vecchi edifici e la costruzione di necessari per migliorare la qualità dell’insegnamento e dell’educazione. Pensiamo all’asilo nido di Altichiero che ospiterà 60 bambini e creerà 14 nuovi posti di lavoro; alla nuova costruzione del nido del quartiere Crocifisso che inizierà entro quest’anno; alle nuove palestre delle scuole di Torre e della Scuola Lambtruschini che potranno servire anche il quartiere e altre opere in essere. Oltre al recupero di fondi dalla Fondazione CARIPARO per mla messa in sicurezza di almeno una decina tra nidi e materne. Tra l’altro, si è ridotto al minimo il taglio al settore che affronterà una riorganizzazione dei servizi cercando di dare risposte, di eliminare gli sprechi e, soprattutto, di scovare i furbi che hanno un peso non indifferente per le casse del Comune. A questo si aggiunge anche il contributo di Euro 1.500.000 che il Comune dà alle scuole paritarie gestite da enti privati che sono apri a circa il 70% del totale. Contributo che è circa 37 euro per bambino rispetto a quello regionale che è fermo da anni a 15 euro pro capite. Nessun Aumento in Regione nemmeno per il 2011. Nonostante i grandi tagli alla cultura ora in parte ripristinati dal Governo con una mossa a sorpresa e cioè l’aumento delle accise sui carburanti (diciamo mossa antica che va ad incidere in modo importante sulle famose “tasche degli italiani”), la riorganizzazione dei contributi, il peso maggiore dato ai musei, ha permesso comunque di programmare anche importanti eventi e format culturali dei quali i nostri cittadini potranno godere per tutto il 2011. E anche per il 2011 la si rinuncerà all’aumento del numero di km di piste ciclabile. Tra l’altro il numero di km di piste ciclabili è già molto importante tanto da collocarci tra le prime città in Italia per ciclabilità. Un sistema virtuoso di percorsi che partono dalle periferie per arrivare in città. Purtroppo in ragione del patto di stabilità che trova i Comuni più virtuosi e più capaci di una buona amministrazione, penalizzati, quest’anno non si è avuta la possibilità di contrarre un mutuo per riuscire a dare maggiori risposte con maggiori risorse ai cittadini. Nonostante ciò, è stato presentato un maxi emendamento da parte del Partito Democratico accettato dall’amministrazione che va ad aumentare la già importante attenzione che l’amministrazione ha per i quartieri. Naturalmente, gli investimenti previsti saranno finanziati con alienazioni di beni del Comune. Ma. Come sappiamo, in una congettura economica ancora molto difficile, le vendite previste sono ancora ferme non portando ancora i benefici sperati nelle casse del Comune. Benefici che permetterebbero di fare quelle opere che aspettano e che renderebbero la nostra città più accogliente e che andrebbero maggiormente a riqualificare le periferie. E infine il personale. Come sappiamo le norme sono restrittive e prevedono 2 assunti ogni 10 dipendenti andati in pensione. Ma sappiamo anche che sono andati in pensione 17 dirigenti senza riassumerne altri e operando con personale interno con un risparmio di 1,7 milioni. Quindi, quando qualcuno parla che a Padova si sprecano denari pubblici perché si hanno 14 dirigenti in più in organico bisogna rifarsi alla confusione ingenerata dalla legge Brunetta. Tra l’altro, nella stessa situazione si trovano i comuni di Milano, Verona e Treviso. Come mai la Lega non ha protestato anche in quei comuni? Come al solito, la propaganda scomposta è come le bugie: ha le gambe corte. Penso in conclusione, che, nonostante i pesanti tagli, l’amministrazione sia riuscita a contenere le spese comprimibili riorganizzandola, mantenendo un alto rifilo di attenzione nei confronti dei più deboli e della città tutta.
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Dò il benevenuto a voi che vi sottoponente al
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approfondimenti troveranno terreno fertile.
Alla fine:
"La laicità, intesa come principio di distinzione tra stato e
religioni, oggi non è solo accettata dai cristiani, ma è
diventata un autentico contributo che essi sanno dare
all'attuale società, soprattutto in questa fase di costruzione
dell'Europa:
non c'è contraddizione tra fedeltà alla Chiesa e attaccamento
all'istanza di laicità".
Enzo Bianchi "La differenza cristiana" ed.Einaudi
"E' un obbligo eterno fra esseri umani non far soffrire la fame ad alcuno quando si ha la possibilità di dargli assistenza"
Simone Weil
"Salvaguardare i diritti degli altri è il fine più nobile e bello di un essere umano"
Kahlil Gibran
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