
Haiti? Un dramma della natura che ha sconvolto la ragione dell'uomo la sua scienza e forse anche la sua arroganza. Qui si dimostra la totale impotenza e l'assoluta miseria dell'uomo in balia di eventi che non riesce a controllare. Haiti, purtroppo, ha subito tutto ciò con le decine, forse, centinaia di migliaia di morti e la distruzione di città e quartieri ora irriconoscibili e inabitabili. Il mondo si sta muovendo e gli aiuti arrivano per riuscirre a dare i primi soccorsi. Forse molti di noi sanno che esiste Haiti perché ora ha subito questo dramma: è il dramma che ti fa riconoscere ed è nel dramma che si muove la soldiarietà. Ma prima, dove stava Haiti? Chi lo conosceva o lo riconsoceva? Forse non viveva nel dramma della miseria, della sofferenza, di condizioni sociali ed economiche insostenibili? Io vorrei solo interrogarmi su tutto ciò, sul ricordo del povero e del misero quando va ad aggiungersi un dramma ad un altro. Purtroppo il mondo va così, qualcuno potrebbe dire. Ora ci sono TV, giornali da tutto il mondo per riprendere e far conoscere il dramma per la pietà, per la solidarietà necessaria, doverosa. Spero che ciò duri, permanga e la solidarietà sia ciò che ci spinge per sostenere quel popolo, il più povero di tutta l'America. Spero che anche tra qualche tempo, a clamore chiuso e luci spente non ci si dimentichi. Certo è che ci si perde nella solidarietà, spesso non la si ama perché costa fatica, pensiero e denaro e qualche beneficio se ne vorrebbe trarre. Quasi fosse anch'essa un mercato: ti dò aiuti e tu? E i miserabili di casa nostra? A quelli penseremo domani o, forse, al prossimo Natale. Intanto comperiamoci una voilla a Venezia: ne abbiamo bisogno
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