domenica 4 gennaio 2009

George Soros, Cattiva Finanza, Fazi Editore



di Nereo Tiso


L’autore è uno dei maggiori finanzieri che operano sui mercati e che cerca, mediando dalla sua esperienza, di dare delle risposte all’attuale crisi economica mondiale. Sicuramente riesce a far capire al lettore, anche se non in maniera sempre semplice, le ragioni di una crisi che nasce dallo stesso modello economico che prima l’aveva sostenuta. Non solo, è proprio una errata interpretazione della realtà; una visione distorta e poco accorta hanno creato il disequilibrio precipitato poi nella crisi. Nella sua teoria della “riflessività”, Soros parla di un riequilibrio dei mercati finanziari anche se questa non può essere una scienza esatta. Infatti è “una teoria della storia, che però non può aspirare al titolo di scienza, perché non offre spiegazioni e previsioni deterministiche”. Quindi una successione di eventi della storia dove la partecipazione dell’uomo diventa fondamentale. Ed è proprio in questo continuo movimento tra uomo, natura e storia che si parla di riequilibrio dei mercati; non una certezza scientifica, bensì un percorso di riequilibrio, quindi fondato sull' incertezza. In effetti, scrive ancora il nostro autore, i paradigmi che oggi vengono presi in considerazione dai mercati riguardano solo i rischi conosciuti e non anche “le conseguenze dei propri difetti e dei propri errori di giudizio”. Nella terza parte del libro, l’autore analizza le ragioni della bolla o delle bolle speculative immobiliari che hanno messo in crisi i mercati: una sorta di fondamentalismo del mercato come conseguenza della crescita esponenziale dei mercati finanziari. Spalmare il rischio, com’era previsto, non ha eliminato il rischio, anzi l’ha accentuato. Certo è, comunque, che Soros ha raggiunto i suoi traguardi economici attraverso la speculazione finanziaria che ora si trova a criticare. Nel volume dà ampio risalto al suo percorso di “speculatore di successo” dedicandovi un capitolo intero.
Da tutta questa sua riflessione, le previsioni sono che si potrà uscire dalla crisi, riconoscendo comunque, la fine di un’era e cioè quella nella quale gli Stati Uniti e il dollaro erano dominatori mondiali. Certamente una crisi forte dalla quale si potrà riemergere, rinascendo attraverso “un nuovo ordine mondiale”

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Alla fine:


"La laicità, intesa come principio di distinzione tra stato e
religioni, oggi non è solo accettata dai cristiani, ma è
diventata un autentico contributo che essi sanno dare
all'attuale società, soprattutto in questa fase di costruzione
dell'Europa:
non c'è contraddizione tra fedeltà alla Chiesa e attaccamento
all'istanza di laicità".

Enzo Bianchi "La differenza cristiana" ed.Einaudi


"E' un obbligo eterno fra esseri umani non far soffrire la fame ad alcuno quando si ha la possibilità di dargli assistenza"

Simone Weil

"Salvaguardare i diritti degli altri è il fine più nobile e bello di un essere umano"

Kahlil Gibran