di Nereo Tiso (collegamento video)
Mozione presentata dal Gruppo Partito Democratico
del Consiglio Comunale di Padova
Testo sostitutivo di quello depositato il 9/11/2009
Il consiglio Comunale:
premesso che:
la Corte Europea dei Diritti Umani, con sentenza del 3 novembre 2009, interviene su un ricorso presentato da una cittadina italiana relativo alla presenza di crocifissi affissi nelle aule di una scuola italiana, dichiarandola ricevibile;
la suddetta sentenza ha disposto una sanzione per danni morali a carico dello Stato italiano per violazione dell’art. 2 (diritto all’educazione) e dell’art. 9 (libertà di pensiero, coscienza e religione) della Convenzione Europea per i Diritti Umani;
l’obbligo di esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche risale al Regio Decreto n. 965 del 30 aprile 1924 (Regolamento interno degli istituti scolastici secondari del Regno) nel quale è stabilito che “Ogni istituto scolastico deve avere la bandiera nazionale, ogni aula l’immagine del crocifisso e il ritratto del Re”;
il crocifisso, pur essendo la trascrizione simbolica di una confessione religiosa che nel nostro paese e nella nostra città non può rimanere secondaria alla vita stessa delle istituzioni e dei cittadini, rimane segno e significato di solidarietà e di fratellanza;
Considerato che:
· il crocifisso non può essere brandito come uno strumento di antagonismo tra le fedi che, tutte, hanno legittimo diritto di esistenza nel nostro Paese;
l’interpretazione della sentenza è stata utilizzata strumentalmente da alcune forze politiche, che si sono impropriamente avocate il ruolo di difensori dei valori cristiani di cui il crocifisso è portatore;
Il crocifisso è portatore di valori per la comunità che è chiamata a farsi carico di tutte le “croci”, cioè delle sofferenze delle persone che si trovano in situazione di disagio, marginalità, indigenza, svantaggio sociale;
Ricordando che:
la nostra città da sempre ha sostenuto e praticato il valore della tolleranza, della difesa dei più deboli e del riconoscimento di tutte le culture e di tutte le religioni nel pieno rispetto dei principi costituzionali;
· il lavoro svolto dall’amministrazione a favore dei senza fissa dimora, dell’accompagnamento dei minori soli, dell’integrazione dei bambini a scuola e di tutti i cittadini provenienti da altri paesi, dei nomadi, dei poveri a causa delle sopraggiunte difficoltà economiche e sociali senza distinzione di etnia, religione, stato sociale o provenienza, è sempre stato significativo;
· il simbolo della pietas umana e della fede cristiana non dovrebbe essere ridotto a strumento di divisioni e violenza, anche se verbale.
CHIEDE
Al Sindaco e alla Giunta:
che il crocifisso resti un segno di accoglienza e di apertura verso tutti coloro che entreranno nelle nostre scuole e condivideranno la storia e la cultura di questa città;
che si favorisca e si accompagni, con ogni iniziativa di carattere culturale e di sensibilizzazione ritenuta opportuna, un processo di rispetto tra le varie sensibilità, prevenendo le forme di intolleranza con particolare attenzione alle scuole;
che l’integrazione nelle nostre scuole dei bambini e dei ragazzi di altre confessioni cristiane, di altre religioni o di diverse sensibilità, sia una priorità;
che il riconoscimento dei cittadini provenienti da altri paesi con altre culture e religioni, continui ad essere una delle regole auree della nostra amministrazione;
che si prosegua nel prezioso lavoro quotidiano e concreto di attuazione di quei principi di solidarietà e di uguaglianza sociale, di cui il crocifisso è portatore, in termini di politiche sociali attente all’emarginazione grave.
del Consiglio Comunale di Padova
Testo sostitutivo di quello depositato il 9/11/2009
Il consiglio Comunale:
premesso che:
la Corte Europea dei Diritti Umani, con sentenza del 3 novembre 2009, interviene su un ricorso presentato da una cittadina italiana relativo alla presenza di crocifissi affissi nelle aule di una scuola italiana, dichiarandola ricevibile;
la suddetta sentenza ha disposto una sanzione per danni morali a carico dello Stato italiano per violazione dell’art. 2 (diritto all’educazione) e dell’art. 9 (libertà di pensiero, coscienza e religione) della Convenzione Europea per i Diritti Umani;
l’obbligo di esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche risale al Regio Decreto n. 965 del 30 aprile 1924 (Regolamento interno degli istituti scolastici secondari del Regno) nel quale è stabilito che “Ogni istituto scolastico deve avere la bandiera nazionale, ogni aula l’immagine del crocifisso e il ritratto del Re”;
il crocifisso, pur essendo la trascrizione simbolica di una confessione religiosa che nel nostro paese e nella nostra città non può rimanere secondaria alla vita stessa delle istituzioni e dei cittadini, rimane segno e significato di solidarietà e di fratellanza;
Considerato che:
· il crocifisso non può essere brandito come uno strumento di antagonismo tra le fedi che, tutte, hanno legittimo diritto di esistenza nel nostro Paese;
l’interpretazione della sentenza è stata utilizzata strumentalmente da alcune forze politiche, che si sono impropriamente avocate il ruolo di difensori dei valori cristiani di cui il crocifisso è portatore;
Il crocifisso è portatore di valori per la comunità che è chiamata a farsi carico di tutte le “croci”, cioè delle sofferenze delle persone che si trovano in situazione di disagio, marginalità, indigenza, svantaggio sociale;
Ricordando che:
la nostra città da sempre ha sostenuto e praticato il valore della tolleranza, della difesa dei più deboli e del riconoscimento di tutte le culture e di tutte le religioni nel pieno rispetto dei principi costituzionali;
· il lavoro svolto dall’amministrazione a favore dei senza fissa dimora, dell’accompagnamento dei minori soli, dell’integrazione dei bambini a scuola e di tutti i cittadini provenienti da altri paesi, dei nomadi, dei poveri a causa delle sopraggiunte difficoltà economiche e sociali senza distinzione di etnia, religione, stato sociale o provenienza, è sempre stato significativo;
· il simbolo della pietas umana e della fede cristiana non dovrebbe essere ridotto a strumento di divisioni e violenza, anche se verbale.
CHIEDE
Al Sindaco e alla Giunta:
che il crocifisso resti un segno di accoglienza e di apertura verso tutti coloro che entreranno nelle nostre scuole e condivideranno la storia e la cultura di questa città;
che si favorisca e si accompagni, con ogni iniziativa di carattere culturale e di sensibilizzazione ritenuta opportuna, un processo di rispetto tra le varie sensibilità, prevenendo le forme di intolleranza con particolare attenzione alle scuole;
che l’integrazione nelle nostre scuole dei bambini e dei ragazzi di altre confessioni cristiane, di altre religioni o di diverse sensibilità, sia una priorità;
che il riconoscimento dei cittadini provenienti da altri paesi con altre culture e religioni, continui ad essere una delle regole auree della nostra amministrazione;
che si prosegua nel prezioso lavoro quotidiano e concreto di attuazione di quei principi di solidarietà e di uguaglianza sociale, di cui il crocifisso è portatore, in termini di politiche sociali attente all’emarginazione grave.
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