di Nereo Tiso
Mamma mia, quali brividi! Aver costruito un muro contro l'onda animala che stava investendo anche la nostra città, è stato strraordinario. Con grande impegno siamo riusciti a portare alla vittoria Falvio Zanonato che, con la sua pacatezza, le sue proposte chiare, la usa esperienza e la sua profonda conoscenza della città, ha saputo dimostrare che le confuse idee del candidato Marin e della sua compaggine a Padova non potevano albergare. Nonostante la pletora di ministri presentatasi in città, dal più piccolo al più "medio" (il più grande è impegnato altrove!!!), non sono stati in grado di sconfiggere la granitica solidità di proposte per il futuro e di un lavoro eccellente svolto negli ultimi cinque anni. Grazie ai partiti che si sono impegnati, ai cittadini che ci hanno creduto, ai militanti e non solo, che hanno lavorato fino all'ultimo minuto, siamo riusciti ad ottenere questa entusiamante vittoria. E' la vittoria di una parte, ma la politica non può che essere per tutti i cittadini; il bene comune non può escludere nessuno e il primato della persona dev'essere sempre davanti a chi governa la cosa pubblica. Ed è su questi elementi che si è sviluppato il programma per la città di Zanonato e non sull'enunciazione di valori ipotetici da parte di Marin che non si capiva bene dove volesse arrivare (sono a favore dei respingimenti dei barconi, ma credo nella solidarietà!!!).E poi! La continua ostentazione del proprio essere cattolico, cercare di portare dalla propria parte le istituzioni ecclesiali, le parrocchie, gli istituti religiosi. Il Comune è nato per il governo della città nella quale convivono cattolici, ebrei, mussulmani, persone di altre religioni e anche persone senza nessuna religione. Quali di questi escludiamo? Mi dispiace, ma essere cattolico vuol dire altre cose. Ora che siederò in Consiglio Comunale per la prima volta, non lo farò da cattolico, bensì da persona che ha una sua storia, dei valori da condividere e che vuole confrontarsi per il bene dei cittadini; di tutti i cittadini, senza esclusione alcuna. E questo senza continuamente aizzare i cittadini con la sicurezza, fomentando la paura che può degenerare nell'inimicizia, strada perversa verso l'odio. Scrive Umberto Eco:" Avere un nemico è importante non solo per definire la nostra identità ma anche per procurarci un ostacolo rispetto al quale misurare il nostro sistema di valori e mostrare, nell'affrontarlo il valore nostro. Pertanto quando il nemico non ci sia, occorre costruirlo". Noi abbiamo deciso di percorrere altre strade: accoglienza, integrazione, diritti-doveri e repressione per chi delinque. La strada è già stata aperta e non si può chiudere.E ora al lavoro! Ne apriremo di nuove per una città nuova a misura d'uomo.
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