martedì 7 dicembre 2010

Pena per gli untori tristezza per chi li ha votati

Mi rendo conto che in due gg abbiamo scaricato su fb, sui giornali, sui tg ogni cosa contro gli imbecilli di casa nostra: benissimo, ci mancherebbe. I personaggi bisogna smascherarli e chiamarli con il loro nome. Ma ciò che mi rattrista molto di più è che sono stati eletti dalla gente comune, cioè da quelli che pensano che i negri debbano stare a casa loro, che i rom bisogna eliminarli (sgomberarli!!!); da quelli che pensano che i veneti sono forti e non capiscono perché non c'è una corsa ad aiutarli quando ne hanno bisogno; quelli che pensano che la Padania dovrà un giorno essere libera; quelli che pensano che bisogna ancora fidarsi di Silvio; quelli che pensano che bisogna votare Lega perché risolvi i nostri problem; quelli che pensano che fa tutto schifo; quelli che pensano che i politici sono tutti uguali e poi votano Lega; quelli che pensano che è meglio urlare oggi anche se nulla si risolverà domani; quelli che pensano che Aliprandi e Giannone sono eroi perché dicono quello che pensano; quelli che pensano: via gli stranieri, ma non capiscono dove possono essere mandati perché non sono delinquenti; quelli che pensavano che l'Etna e il Vesuvio potrebbero fare finalmente piazza pulita dei "terroni" e si indignano quando gli altri gridano "forza Bacchiglione"; quelli che dicono "paroni a casa nostra" e non capiscono di cosa possano diventare "paroni"; quelli che guardano le TV e, finalmente, hanno imparato il senso della politica; quelli che gridano "Roma ladrona" ma poi vanno col cappello a chiedere l'elemosina; quelli che Se Aliprandi e Giannone mi fanno pena, tutti gli altri mi rattristano perché si è costruito un divorzio tra l'uomo e l'intelligenza, tra l'uomo e la coscienza. Altro che politica per il bene comune. Sigh!!!

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Che fatica partecipare!

Dò il benevenuto a voi che vi sottoponente al
sacrificio di esserci, di contribuire a questa finestra. Qui dialogo e
approfondimenti troveranno terreno fertile.
Alla fine:


"La laicità, intesa come principio di distinzione tra stato e
religioni, oggi non è solo accettata dai cristiani, ma è
diventata un autentico contributo che essi sanno dare
all'attuale società, soprattutto in questa fase di costruzione
dell'Europa:
non c'è contraddizione tra fedeltà alla Chiesa e attaccamento
all'istanza di laicità".

Enzo Bianchi "La differenza cristiana" ed.Einaudi


"E' un obbligo eterno fra esseri umani non far soffrire la fame ad alcuno quando si ha la possibilità di dargli assistenza"

Simone Weil

"Salvaguardare i diritti degli altri è il fine più nobile e bello di un essere umano"

Kahlil Gibran