giovedì 10 giugno 2010

La differenza Cristiana


di Nereo Tiso


Il breve volume di Enzo Bianchi non manca di intensità e chiarezza soprattutto nella ridefinizione dei concetti di laico e laicità oggi tanto discussi. Non manca altresì un analisi del rapporto tra stato e Chiesa, tra pensiero laico e pensiero cristiano. I cristiani devono saper costruire la polis allontanandosi dai dogmatismi e dal ritenere che lo stesso cristianesimo sia minacciato. Devono innanzitutto avere come riferimento il Vangelo della testimonianza senza cercare alleanze o privilegi. In effetti, dice ancora l’autore, oggi si cerca più una identità culturale cristiana anche da parte di chi cristiano non lo è per una sorta di protezionismo. I cristiani oggi, invece, devono confrontarsi con i laici (non con i laicisti) se questi, ovviamente, sono interessati al confronto, per creare una società del dialogo. Questo non significa che la Chiesa debba svuotarsi del Vangelo: è necessario collaborare nella realizzazione del bene comune senza identificarsi né in un’etica né tanto meno in una politica. Sono da evitare anche inutili integralismi. Oggi più che dai laici, la Chiesa è maggiormente stimolata dall’indifferentismo, che la proietta verso una testimonianza ancora più piena. Anche all’interno della Chiesa e tra i cristiani è necessario il confronto per esprimere opinioni ma anche “dissenso leale” dalle comunità ecclesiali.

Arcella: non solo degrado...


di Andrea Rossi
consigliere PD - Quartiere 2 -


Leggo su "il Mattino di Padova" del 3 giugno la cronaca della sarata televisiva avvenuta sull'autosilos di via A. Da Bassano. Rimango piacevolmente colpito dalle significative parole di Padre Giancarlo, che oltre ad essere parroco dell'Arcella ricordiamolo è anche Vicario Foraneo dell'Arcella ovvero il riferimento pastorale delle 11 parrocchie che grossomodo coincidono con i confini del Quartiere Nord.Da tempo mi occupo delle problematiche, vere e reali, legate a situazioni di degrado presenti in alcune zone del Quartiere ma ho sempre sostenuto in privato e in incontri pubblici che vanno puntualmente identificate perchè ritengo che la politica del fare di "tutta un'erba un fascio" sia sbagliata o ancor di più deleteria per tutti noi residenti. Ad alimentare le paure serve solo ad accaparrarsi qualche voto ma a produrre un effetto svalutativo del valore delle nostre case acquistate con tanto sacrificio, a far fuggire il commercio, a creare diffidenze nel diverso, sino a far impoverire il nostro tessuto sociale. Protestare non serve a nulla, siamo stati eletti per farci carico dei problemi e per trovare le soluzioni.Concordo con le autorevoli parole di Padre Giancarlo quando evidenzia che in un quartiere multiculturale come il nostro non ci sia a livello istituzionale una vera politica dell'integrazione. Giusto per la cronaca, e senza possibilità di smentita, il Consiglio di Quartiere, o meglio la maggioranza a guida Lega-PDL che per una piccola manciata di voti (su una popolazione di più di 38.000 mila abitanti) ha vinto le ultime elezioni, ha tolto deliberatamente il tema dell'integrazione dalle priorità della propria agenda politico-programmatica. Un chiaro segnale che si vogliono creare ghettizzazioni a priori e un messaggio diretto alle tante Associazioni del territorio, anche straniere, che si occupano di multiculturalità ed integrazione, a tenersi alla larga perchè per loro spazi e risorse non ce ne saranno mai. Perchè con altrettanta determinazione costoro non si impegnano a far cambiare una legge, quella che porta il nome del Ministro Maroni, considerata dagli stessi tecnici del diritto e da molti operatori delle forze dell'ordine peggiore della precedente ma soprattutto inefficace sotto il profilo della prevenzione e che nulla prevede sotto quello dell'integrazione?Trovo profondamente sbagliata questa logica ad escludendum e trovo altresì singolare che Consiglieri ed esponenti politici che si richiamano ai valori cristiani e cattolici si facciano trascinare verso derive qualunquiste e protestatarie, solo fini a sè stesse.Dobbiamo uscire dalla logica perversa e reazionaria straniero=deliquente, per guardare, più onestamente, a quella cittadino=legalità.Il nostro è un Quartiere sano, con un tessuto sociale e commerciale vivo e riccamente variegato, con servizi di eccellenza (pensiamo ad esempio ai servizi all'infanzia o ai servizi agli anziani) che tiene anche grazie alle 11 Parrocchie e al tanto Volontariato che in esse si impegna svolgendo un importantissimo lavoro di sostegno alle famiglie e ai giovani senza guardare al colore della loro pelle e alle quali va dato il maggiore riconoscimento possibile. Un esempio per tutti: molte delle nostre Parrocchie del territorio hanno avviato esperienze di "dopo scuola" rivolto a ragazzi stranieri che necessitano di un sostegno scolastico...sicuramente un esempio da seguire.

martedì 8 giugno 2010

Interrogazione ass. Rossi Città Metropolitana




Bilancio Sociale Comune e quartieri di Padova


MOZIONE

Presentata da: Nereo Tiso
Gruppo Consiliare Partito Democratico


Il Consiglio Comunale,
Premesso che:

- La direttiva del Ministro della Funzione Pubblica del febbraio 2006 propone le linee guida sulla rendicontazione sociale nelle Amministrazione Pubbliche.

- La L. 4 marzo 2009 n. 15/4 prevede:

b) l'obbligo per le pubbliche amministrazioni di predisporre, in via preventiva, gli obiettivi che l'amministrazione si pone per ciascun anno e di rilevare, in via consuntiva, quanta parte degli obiettivi dell'anno precedente è stata effettivamente conseguita, assicurandone la pubblicità per i cittadini..;
c) l'organizzazione di confronti pubblici annuali sul funzionamento e sugli obiettivi di miglioramento di ciascuna amministrazione, con la partecipazione di associazioni di consumatori e utenti, organizzazioni sindacali, studiosi e organi di informazione, e la diffusione dei relativi contenuti mediante adeguate forme di pubblicità, anche in modalità telematica;
- per informare in modo immediato e capillare sull’utilizzo delle risorse finanziarie dei sei CdQ, per alcuni anni sono state sperimentate dal Comune di Padova e diffuse ai cittadini, delle pubblicazioni realizzate in stretta collaborazione con i quartieri;

Considerato che:

.- Il cambiamento del modo di rendere sempre più visibile e trasparente l’azione politico/amministrativa del Comune fa sì che l’individuazione dei bisogni della collettività e la definizione delle priorità degli interventi, tenga conto, oltre che della necessaria copertura finanziaria, anche dell’attuazione di una rete di coordinamento con tutti i soggetti coinvolti nell'attività dell’amministrazione;

- Il Bilancio Sociale si sviluppa come valore aggiunto al Bilancio Finanziario del Comune necessario per legge;

- l’operazione BS consiste nel motivare ai cittadini costi e vantaggi sociali realizzati utilizzando un linguaggio semplice e comprensibile alla portata di tutti coloro non in grado di poter affrontare corposi e complessi volumi di dati, tipici del Bilancio Finanziario;


- il BS è un elemento integrativo della rendicontazione e parte dalla necessità di miglioramento del rapporto di questa amministrazione con i cittadini.


Valutato che:

- Il BS vede spesso, soprattutto nelle amministrazioni locali, alcune resistenze per la dedicazione di risorse umane e finanziarie necessarie per la sua stesura, sottovalutando il valore che esso può avere per una visione più ampia, ragionata, chiara e facilmente leggibile della città;

- il BS evidenzia un nuovo sistema di relazione tra amministrazione e cittadini, tra amministrazione e tutti coloro che contribuiscono in diverso modo al benessere della città;

- per comunicare i risultati dell’azione amministrativa attraverso il BS, devono essere utilizzati mezzi semplici, chiari ed economici perché il dialogo e il confronto sulle proposte politico-amministrative e sui risultati ottenuti e da ottenere nel programma di governo renderà ancora più esplicito il lavoro dell’amministrazione.

Ritenuto che:

- l’aspetto comunicativo dell’azione amministrativa del Comune sia di fondamentale importanza;

- il BS dovrà essere conosciuto dalle famiglie della città, dalle istituzioni, dalle organizzazioni di categoria e da tutti coloro che direttamente o indirettamente, hanno un interesse con l’amministrazione comunale o di quartiere;

- nel BS devono essere evidenti i risultati che l’amministrazione ha conseguito nel periodo considerato;

Impegna il Sindaco e la Giunta:

- alla stesura del Bilancio Sociale del Comune di Padova e dei Consigli Circoscrizionali secondo le procedure e le direttive previste dalla normativa vigente;

- ad istituire un gruppo di lavoro che operi secondo i criteri stabiliti;

- ad utilizzare mezzi informatici per divulgare il bilancio sociale e rendere edotti i cittadini sull’attività amministrativa.

Cronistoria Auditorium e Piazzale Boschetti



(a cura di Luigi Mariani)

1988 (Sindaco GOTTARDO - Assessore FALESCHINI)
Vengono consegnati al Sindaco dal prof. Puppi e dall’arch. Motterle i disegni e un plastico di un preprogetto di Oscar Niemeyer per l’area dell’ex foro Boario di Prato della Valle (sala circolare da 2.000 posti con palco 36 x 20 m; arena all’aperto sul tetto da 3.000 posti).

marzo 1990 (Sindaco GIARETTA – Assessore FALESCHINI)
Delibera della Giunta Comunale per collocare l’Auditorium in Prato della Valle.
ottobre 1992 Variante PRG per la zona del centro storico: inserimento della previsione dell’Auditorium nell’area dell’ex Foro boario di Prato della Valle,
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1997 (Sindaco ZANONATO – Assessore MARIANI)

ottobre – novembre 1997 Due Commissioni (una per musica-spettacoli ed una per congressi) individuano le caratteristiche di un auditorium multifunzione.

dicembre 1997 Nell’ambito del protocollo d’intesa tra Comune di Padova e I.U.A.V. firmato nel maggio 1997 viene affidato ai proff. U. Trame, C. Gori e M. Strada l’incarico di far svolgere ad un gruppo di laureandi in architettura un’analisi delle più recenti realizzazioni di auditori multisala e uno studio preliminare per un auditorium a Padova, con tre sale da 1500-2000, 700 e 200-300 posti, sull'’area PP1.
L’area è stata scelta sulla base di una valutazione comparativa delle aree di proprietà comunale (Prato della Valle, PP1, Cittadella dello Sport, Corso Australia, San Lazzaro).
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1998 – luglio 1999 (Sindaco ZANONATO – Assessore MARIANI)

novembre 1998 Mostra degli elaborati I.U.A.V. nelle Scuderie di Palazzo Moroni.

maggio 1999 Presentazione del libro: U. Trame “Lo spazio della musica”. Studi e progetti per il nuovo auditorium della città di Padova; Skira, 1999.
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luglio 1998 Con la variante al Centro direzionale (adottata nel luglio 1998) viene modificata la destinazione di Piazzale Boschetti (da parcheggio a verde pubblico) e cancellata la “tutela dello stato di fatto” (cioè la possibilità di ricostruire sino a 2m³/m²) su parte dell’area (vecchi edifici, ad esclusione di quello all’angolo via Trieste – via Gozzi).
inverno 98-99 Viene predisposto un accordo per il recupero da parte della Provincia di tale cubatura nell’area comunale a fianco della stazione ferroviaria. Caduta la giunta Sacco, l’accordo viene firmato dal Commissario Porena.
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luglio 1999 - luglio 2004 (Sindaco MISTRELLO DESTRO)

autunno 1999 La nuova Amministrazione provinciale (Presidente Vittorio Casarin) con una osservazione alla variante del Centro direzionale in Regione chiede che venga ripristinata a piazzale Boschetti la destinazione a parcheggio e la edificazione esistente (uso: uffici amministrativi).
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Localizzazione dell’Auditorium
1999 Il Sindaco indica l’area di Prato della Valle
2001 L’Auditorium viene inserito tra le opere da realizzare in Project-Financing, senza indicare la localizzazione
2003 - UDC indica la Cittadella dello Sport o il capolinea Sud del Metrotram
Il Vice Sindaco Ancona ribadisce la localizzazione in Prato della Valle
Il Sindaco indica la Caserma Prandina (contrarietà di Perlasca e di Pisani)
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2002 – 2003 (Sindaco MISTRELLO DESTRO)
Vengono sollecitate proposte per la realizzazione in project-financing di un parcheggio sotterraneo, un Auditorium e altre funzioni (Albergo, Centri Commerciali) sull’area dell’ex Foro Boario di Prato della Valle.
Vengono presentate due proposte per la “Cittadella della Musica” da parte dell’arch. Schwartz e dell’imprenditore Battaglia.

marzo 2003 Per rilanciare il problema dell’Auditorium il Gruppo Consiliare de “La Margherita” organizza un ciclo di tre “Seminari in musica - Note per un Auditorium della Musica”.

maggio 2003 – giugno 2004 L’Amministrazione dichiara l’intenzione di vendere l’area PP1 e incarica l’arch. Podrecca di predisporre un master plan. Viene messa all’asta e venduta gran parte dell’area (24.000 mq su 30.000 mq; 100.000 mc su 140.000 mc). L’area rimanente è divisa in due zone (a Nord e a Sud a fianco della Banca Antoniana).
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marzo – luglio 2004 (Sindaco MISTRELLO DESTRO)
Viene firmato un accordo procedimentale tra Comune, Provincia, Sita e APS per il trasferimento del terminal e del deposito dei bus suburbani all’intermodale (stazione FF.SS.). Tale accordo prevede anche il cambio di destinazione d’uso di 20.000 mc di volumetria esistente e la concessione di ulteriori 14.000 mc alla Provincia su piazzale Boschetti.
Sulla base di tale accordo il Consiglio Comunale il 1 giugno 2004 adotta il P.I.R.U. di Piazzale Boschetti, approvato poi definitivamente l’8 novembre 2004.
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giugno 2004 – elezione del Sindaco
Programma elettorale del Candidato Zanonato (poi divenuto “Programma di governo”).
“Un auditorium a Padova è assolutamente necessario. Anche se la vendita dell’area del ex-gasometro ha sottratto alla città un’area che si adattava perfettamente a questa esigenza, ci si deve porre, nella prossima legislatura, l’obiettivo di realizzare una cittadella della musica comprensiva anche del nuovo Conservatorio cittadino. Va a questo scopo valorizzato il lavoro svolto da alcune associazioni che hanno elaborato proposte e studi. Sarà compito della futura amministrazione valutare, assieme ai nuovi proprietari dell’area PP1, la possibilità di un rapporto pubblico privato che consenta di realizzare l’auditorium per la musica in quella che appare l’area più adatta per la sua vicinanza alla Stazione ferroviaria e all’area museale degli Scrovegni, senza contare l’affaccio sul Piovego che sarebbe certamente arricchito con un’opera di rilievo dell’architettura moderna, opera che Padova attende da anni”.
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2004-2009 (Sindaco ZANONATO Assssori MARIANI (Urbanistica) e BOLDRIN (Lav. pubblici)

ottobre 2004 – febbraio 2005
Viene istituita la Commissione per l’Auditorium, composta da una cinquantina tra esperti, rappresentanti di Istituzioni musicali e Enti pubblici, e promotori. La Commissione tiene 3 riunioni e dà indicazioni circa le funzioni e il dimensionamento dell’Auditorium.

marzo – maggio 2005 Nel ciclo “L’impresa musicale” vengono organizzate 6 conferenze sulla
gestione delle sale da musica in Italia e in Europa.

marzo – giugno 2005 Vengono organizzati 6 incontri tra gruppi di esperti per la predisposizione del bando e del programma funzionale e vengono effettuate visite a Parma. Pordenone e Torino.
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ottobre 2004 – dicembre 2004 La “Progetto PP1 s.n.c.”, acquirente dell’area PP1, incarica il prof. B. Podrecca di aggiornare il planivolumetrico a suo tempo predisposto per l’asta di vendita. Il Comune chiede alla Società di poter accorpare e ampliare l’area rimasta di proprietà comunale, ottenendo un assenso di massima per l’area prospiciente via Trieste, a fianco della Banca Antonveneta.

gennaio –agosto 2005 Il sovrintendente Monti comunica l’intenzione di vincolare la palazzina di Piazzale Boschetti e suggerisce di spostare l’Auditorium su Piazzale Boschetti. Il vincolo, nonostante la contrarietà di Comune e Provincia, viene decretato il 9 agosto 2005 dal Direttore Regionale della Soprintendenza per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto Dott. Malara.
Iniziano trattative con la Provincia per verificare la disponibilità della stessa a una permuta e i tempi necessari per il trasferimento dell’autostazione e del parcheggio degli autobus SITA.
Sindaco, Presidente della Provincia, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, e Rettore discutono sul finanziamento dell’opera, sulla sua collocazione e sulle modalità di progettazione.

ottobre – dicembre 2005 La “Progetto PP1“ esclude la possibilità di permutare l’area comunale a fianco della Banca Antonveneta con quella all’angolo via Trieste – via Valeri in quanto il planivolumetrico Podrecca prevede in quella posizione due edifici Torre. Propone due altre soluzioni.

ottobre - dicembre 2005 Viene dato incarico all’arch. Bruno Segato di predisporre, in collaborazione con gli uffici comunali, il Bando di concorso e l’ipotesi preliminare del programma funzionale e di gestione e di verificare, sulla base dell’analisi di recenti realizzazioni, gli ingombri e i costi dell’Auditorium. L’Assessore Mariani riferisce in Commissione Cultura sulla situazione del progetto. Viene lasciata ancora incerta la localizzazione (tra PP1 e Boschetti).
Il 15 dicembre 2005 l’arch. Segato consegna i documenti preliminari.

20 dicembre 2005 La Giunta Comunale, valutati anche alcuni schemi di occupazione dell’area Boschetti e del possibile insediamento sulla stessa o nel PP1 del Conservatorio di musica “Cesare Pollini”, sceglie l’area Boschetti.

gennaio – aprile 2006 Vengono definite la Giuria e il bando (al vincitore verrà commissionato il progetto definitivo e poi si andrà a un appalto integrato per il progetto esecutivo e la costruzione).
Vengono avviate, con la Provincia, le procedure per la permuta dell’area Boschetti con l’area comunale nel PP1.
15 giugno 2006 Pubblicazione del Bando sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea (GUCE)
Il Documento preliminare alla progettazione allegato al Bando, prevede che il complesso dell’Auditorium sia utilizzabile anche per Congressi ed eventi culturali, con la sala grande per concerti da 1200-1400 posti (attrezzata per registrazioni, riprese video e TV e traduzione simultanea), una seconda sala per concerti da 300-400 posti, e inoltre 2 sale da 200 posti (suddividibili in 2 sale da 100 posti o in 4 sale da 50 posti) e 2 sale da 50 posti espressamente pensate per i convegni, nonché ampi spazi per il pubblico (Foyer ed altro) utilizzabili anche per esposizioni temporanee, catering e piccoli stand per attività congressuali. La vicinanza dell’Auditorium Pollini (550 posti), di molte Facoltà e Dipartimenti Universitari (con aule sino a 300 posti) e della Fiera, garantisce inoltre la possibilità di ospitare convegni con molte sessioni parallele o mostre collegate.
Il Bando prevede un concorso articolato in due tempi: - una preselezione (in forma palese) sulla base di una “presentazione delle professionalità”, con la scelta di 10 concorrenti; - un’unica fase concorsuale (in forma anonima) per i 10 prescelti, con presentazione di un progetto preliminare.
11 novembre 2006 Alla preselezione si presentano 76 gruppi di tutto il mondo. La Giuria (presieduta dal prof. G. Byrne di Lisbona) sceglie i gruppi: Archea (Firenze), Juan Navarro Baldeweg (Madrid), Alberto Cecchetto (Venezia), David Chipperfield (Londra), Decq + Cornette (Parigi), Herman Hertzberger (Amsterdam), Arata Isozaki (Tokyo), Klaus Kada (Graz), Aires Mateus (Lisbona), UNStudio–Van Berkel/Bos (Amsterdam).

16 ottobre 2006 Il Consiglio comunale approva la permuta di immobili comunali (Porzione PP1) e provinciali (piazzale Boschetti) al fine della realizzazione dell’Auditorium.

novembre 2006 Viene presentato lo studio sulle problematiche di finanziamento e gestione dell’Auditorium predisposto dalla SINLOC su mandato della Fondazione CARIPARO.

22 gennaio 2007 Viene stipulato il contratto di permuta tra Provincia e Comune.

Primavera 2007 I dieci architetti illustrano ai padovani le loro attività.

23 giugno 2007 La Giuria proclama vincitore del concorso Cecchetto con 5 voti, seguito in graduatoria da Kada con 4 voti e da Baldweg, posto che nella fase finale dei lavori la giuria aveva ristretto a 3 la scelta.

6 luglio- 31 agosto 2007 In Palazzo della Ragione si tiene una mostra dei progetti e dei modelli dei 10 concorrenti, con catalogo dell’Editrice Compositori.

7 novembre 2007 Il TAR del Veneto, su ricorso del gruppo Kada, esclude dalla graduatoria Cecchetto perché nei suoi elaborati era inserito un nominativo che poteva far identificare il progetto.

10 marzo 2008 Il Consiglio comunale approva la variante al PRG per dare all’area Boschetti una destinazione atta alla realizzazione dell’Auditorium e del Conservatorio.

Dal 2008 si è discusso con l’architetto Kada della possibilità di conferirgli l’incarico di progettazione definitiva, come previsto dal bando di concorso, riconoscendogli il compenso di circa € 900.000 indicato nel medesimo bando, da cui detrarre € 100.000 a titolo di premio del vincitore. A settembre 2009 l’architetto Kada ha finalmente accettato l’importo.

La Fondazione CARIPARO ha confermato per iscritto al Comune la disponibilità a cofinanziare l’Auditorium, auspicando la condivisione delle maggiori Istituzioni, ovvero la Provincia, l’Università e la C.C.I.A.A.

L’assessore Boldrin ha illustrato il progetto dell’Auditorium, sotto il profilo urbano e architettonico, all’Università e alla Camera di Commercio; inoltre con i settori Edilizia Monumentale e Infrastrutture sono stati previsti interventi di analisi del terreno e della situazione idrogeologica da eseguire con la collaborazione di tecnici rappresentanti della Regione Veneto (il responsabile dei L.L.P.P.), dell’Università e del Genio Civile.



7 giugno 2010



Che fatica partecipare!

Dò il benevenuto a voi che vi sottoponente al
sacrificio di esserci, di contribuire a questa finestra. Qui dialogo e
approfondimenti troveranno terreno fertile.
Alla fine:


"La laicità, intesa come principio di distinzione tra stato e
religioni, oggi non è solo accettata dai cristiani, ma è
diventata un autentico contributo che essi sanno dare
all'attuale società, soprattutto in questa fase di costruzione
dell'Europa:
non c'è contraddizione tra fedeltà alla Chiesa e attaccamento
all'istanza di laicità".

Enzo Bianchi "La differenza cristiana" ed.Einaudi


"E' un obbligo eterno fra esseri umani non far soffrire la fame ad alcuno quando si ha la possibilità di dargli assistenza"

Simone Weil

"Salvaguardare i diritti degli altri è il fine più nobile e bello di un essere umano"

Kahlil Gibran