giovedì 10 giugno 2010

Arcella: non solo degrado...


di Andrea Rossi
consigliere PD - Quartiere 2 -


Leggo su "il Mattino di Padova" del 3 giugno la cronaca della sarata televisiva avvenuta sull'autosilos di via A. Da Bassano. Rimango piacevolmente colpito dalle significative parole di Padre Giancarlo, che oltre ad essere parroco dell'Arcella ricordiamolo è anche Vicario Foraneo dell'Arcella ovvero il riferimento pastorale delle 11 parrocchie che grossomodo coincidono con i confini del Quartiere Nord.Da tempo mi occupo delle problematiche, vere e reali, legate a situazioni di degrado presenti in alcune zone del Quartiere ma ho sempre sostenuto in privato e in incontri pubblici che vanno puntualmente identificate perchè ritengo che la politica del fare di "tutta un'erba un fascio" sia sbagliata o ancor di più deleteria per tutti noi residenti. Ad alimentare le paure serve solo ad accaparrarsi qualche voto ma a produrre un effetto svalutativo del valore delle nostre case acquistate con tanto sacrificio, a far fuggire il commercio, a creare diffidenze nel diverso, sino a far impoverire il nostro tessuto sociale. Protestare non serve a nulla, siamo stati eletti per farci carico dei problemi e per trovare le soluzioni.Concordo con le autorevoli parole di Padre Giancarlo quando evidenzia che in un quartiere multiculturale come il nostro non ci sia a livello istituzionale una vera politica dell'integrazione. Giusto per la cronaca, e senza possibilità di smentita, il Consiglio di Quartiere, o meglio la maggioranza a guida Lega-PDL che per una piccola manciata di voti (su una popolazione di più di 38.000 mila abitanti) ha vinto le ultime elezioni, ha tolto deliberatamente il tema dell'integrazione dalle priorità della propria agenda politico-programmatica. Un chiaro segnale che si vogliono creare ghettizzazioni a priori e un messaggio diretto alle tante Associazioni del territorio, anche straniere, che si occupano di multiculturalità ed integrazione, a tenersi alla larga perchè per loro spazi e risorse non ce ne saranno mai. Perchè con altrettanta determinazione costoro non si impegnano a far cambiare una legge, quella che porta il nome del Ministro Maroni, considerata dagli stessi tecnici del diritto e da molti operatori delle forze dell'ordine peggiore della precedente ma soprattutto inefficace sotto il profilo della prevenzione e che nulla prevede sotto quello dell'integrazione?Trovo profondamente sbagliata questa logica ad escludendum e trovo altresì singolare che Consiglieri ed esponenti politici che si richiamano ai valori cristiani e cattolici si facciano trascinare verso derive qualunquiste e protestatarie, solo fini a sè stesse.Dobbiamo uscire dalla logica perversa e reazionaria straniero=deliquente, per guardare, più onestamente, a quella cittadino=legalità.Il nostro è un Quartiere sano, con un tessuto sociale e commerciale vivo e riccamente variegato, con servizi di eccellenza (pensiamo ad esempio ai servizi all'infanzia o ai servizi agli anziani) che tiene anche grazie alle 11 Parrocchie e al tanto Volontariato che in esse si impegna svolgendo un importantissimo lavoro di sostegno alle famiglie e ai giovani senza guardare al colore della loro pelle e alle quali va dato il maggiore riconoscimento possibile. Un esempio per tutti: molte delle nostre Parrocchie del territorio hanno avviato esperienze di "dopo scuola" rivolto a ragazzi stranieri che necessitano di un sostegno scolastico...sicuramente un esempio da seguire.

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approfondimenti troveranno terreno fertile.
Alla fine:


"La laicità, intesa come principio di distinzione tra stato e
religioni, oggi non è solo accettata dai cristiani, ma è
diventata un autentico contributo che essi sanno dare
all'attuale società, soprattutto in questa fase di costruzione
dell'Europa:
non c'è contraddizione tra fedeltà alla Chiesa e attaccamento
all'istanza di laicità".

Enzo Bianchi "La differenza cristiana" ed.Einaudi


"E' un obbligo eterno fra esseri umani non far soffrire la fame ad alcuno quando si ha la possibilità di dargli assistenza"

Simone Weil

"Salvaguardare i diritti degli altri è il fine più nobile e bello di un essere umano"

Kahlil Gibran