giovedì 22 ottobre 2009

Caro Camon, anch'io ho viaggiato in terre islamiche... (Camon Mattino 21/10/09)




Sono stato per due anni consecutivi ad Istanbul, con mia moglie e i miei figli. Ho vissuto tra gli islamici dai quali Camon si è sentito disprezzato. Persone gentili., cortesi; mai ci siamo sentiti sentiti disprezzati, nè tanto meno minacciati. Nemmeno in moschea, anzi, nella meravigliosa moschea blu dove abbiamo potuto assistere alla preghiera solo dopo aver chiesto a colui che controllava i fedeli se potevamo. Unica richiesta: mia moglie doveva mettersi un velo. Ho visitato altre moschee, alcune considerate frequentate da persone più "tradizionaliste": mai avuito problemi. Sono stato in Cappadocia: mai avuto problemi. Ci si sedeva nei ristoranti e, con grande gentilezza, come qualsiasi cameriere che si rispetti, ci veniva porato il cibo ordinato. Sono stato in Siria, sempre con la mia famigliqa nello stesso anno. Ovviamente ho incontrato musulmani: dal gestore del campeggio e dalla moglie con i quali abbiamo cordialmente discusso di tutto e anche di religione (Ho studiato teologia e insegno religione....) davanti un the offerto dopo avermi dato indicazioni (si era ad Aleppo) per la basilica di san Simeone lo stiliita. A Damasco, sulla via retta , nel quartiere cristiano, donne vestite all'occidentale, capitelli con piccole madonnine col bambino, nonne che recitavano il rosario (quello cristiano), la casa del sacerdote Anania nella quale un vescovo stava celebrando la messa. Nel quartiere musulamno e nella grande moschea degli Omayadi mai avuto problermi. In moschea solamente ci si doveva coprire (anche le gambe degli uomini, oltre le donne) Ma tutto era previste con cappe per le donne e pseudo gonne-pantaloni per i maschi in pantaloni corti, il tutto consegnato all'ingresso. Nessun problema. Unico obbligo, oltre le cappe, le donne in moschea dovevano camminare dalla parte delle donne. Richiesta gentile, senza nessuna minaccia. E così via. Sono stato in Senegal e sono andato a messa nella chiesa cattolica di Kolda, nel sud del Senegal: nessuno me l'ha impedito. Mi sono confrontato col marabou musulmano, con colleghi di un liceo poligami, ecc. Ma Camon, cosa va a fare nelle terre islamiche? Aspetta di trovare qualcun che lo disprezzi? Cominci qualche volta anche lui a fare qualche proposta e non a pontificare dalla sua rubrica sulla colonizzazione islamica. Il timore viene dalla poca fiducia che si ha nella propria fede, nella propria Chiesa. Chi uccide la propria figlia per motivi di tradizione religiosa avrà la sua condanna penale e religiosa; chi si è convertito, ha fatto una scelta, rispettabile; chi vive nell'angoscia di trovarsi un giorno solo donne con il burqa o il velo, al momento ha la debolezza, la fragilità e l'angoscia, forse, di dover vivere, un giorno, altrove. Le radici cristiane d'Europa si sono formate nel tempo e vanno tenute salde nella propria fede, nei valori in cui si crede e non solo in un sistema di tradizioni e forse anche di celbrazioni senza fede. Non è la citazione nella Carta europea che ci mantiene saldi nei nostri valori o, peggio, denigrando le altrui fedi, ma solamente attraverso la capacità della testimonianza, del lavoro per creare e sostenere un sistema di valori che hanno costruito anche queste nostre terre. Io voglio questa Italia, caro Camon, ed è solo in questa dove si vive. Il futuro non lo consoco e non lo prevedo. Certo è che come lo descrive lei mi turba un po', ma mi consolano le premesse: sono cose che vede solo lei. La mia Chiesa e la mia fede cerca il dialogo nel rispetto reciproco e nella giustizia.Certo, nel rispetto delle regole e della convivenza civile.

Nessun commento:

Che fatica partecipare!

Dò il benevenuto a voi che vi sottoponente al
sacrificio di esserci, di contribuire a questa finestra. Qui dialogo e
approfondimenti troveranno terreno fertile.
Alla fine:


"La laicità, intesa come principio di distinzione tra stato e
religioni, oggi non è solo accettata dai cristiani, ma è
diventata un autentico contributo che essi sanno dare
all'attuale società, soprattutto in questa fase di costruzione
dell'Europa:
non c'è contraddizione tra fedeltà alla Chiesa e attaccamento
all'istanza di laicità".

Enzo Bianchi "La differenza cristiana" ed.Einaudi


"E' un obbligo eterno fra esseri umani non far soffrire la fame ad alcuno quando si ha la possibilità di dargli assistenza"

Simone Weil

"Salvaguardare i diritti degli altri è il fine più nobile e bello di un essere umano"

Kahlil Gibran